Introduzione

Il presente rapporto compendia gli argomenti trattati nel corso del workshop che si è tenuto a Roma, presso l'Istituto Superiore di Sanità, il 26-27 ottobre 1998, dal titolo "La contaminazione microbiologica degli ambienti idrici e le fonti di contaminazione: aspetti igienico-sanitari (Programma ISS-Acque di falda: "Le acque di falda: nuovi indicatori di qualità e rischio sanitario").

Le risorse idriche profonde che dovrebbero essere naturalmente protette e incontaminate, sono sempre più minacciate dall'estensiva e, spesso, non programmata utilizzazione del suolo. La tipologia della maggior parte delle risorse idriche sotterranee italiane, direttamente ricaricate dalle acque meteoriche, rende inattuabile la definizione puramente geometrica delle aree di salvaguardia. A volte anche le zone di tutela assoluta e di rispetto sono parzialmente violate dalla crescita non programmata della urbanizzazione, delle reti viarie e di insedimenti produttivi primari e secondari. La inconsulta perforazione dei suoli determina anastomosi tra vene di diversa profondità nonchè pericolose commistioni con acque di scarico. Tra le cause di disturbo bisogna includere anche la libera pastorizia o ad un eccesso di vita selvatica. Tutto cio incide pesantemente su quantità e qualità delle acque di falda.

La contaminazione delle risorse idriche profonde si traduce in una diffusione di contaminanti di natura chimica e biologica con conseguenze negative per gli equilibri ambientali e per la salute della popolazione. Spesso le modificazioni di questi equilibri si verificano dilazionati nel tempo. Ciò favorisce una spensierata sottovalutazione del futuro impatto di ogni azione presente, essendo l'attenzione umana maggiormente ..sensibile al verificarsi di episodi acuti in cui, cause ed effetti, sono facilmente correlabili per essere tra loro temporalmente prossimi.

A fronte dei numerosi e routinari controlli eseguiti sulle acque condottate, l'accertamento della qualità delle risorse idriche all'origine è più trascurata. Il motivo di ciò deriva dalla convinzione che le acque di falda sono naturalmente protette dalla contaminazione grazie all'azione di filtro meccanico, fisico, chimico e biologico esercitato dal suolo. Inoltre il possesso di tecnologie porta sempre più a delegare la eventuale rettifica sanitaria delle acque alla sussidiarietà di processi di potabilizzazione. Ma ogni azione comporta vantaggi e svantaggi. Per troppo tempo non si sono tenuti in conto. i possibili peggioramenti dovuti ad impurezze o a sottoprodotti di reazione connessi all'introduzione di additivi chimici. Sarebbe auspicabile conservare la qualità "naturale" delle acque sotterranee, trattarle il meno possibile e disporre di marcatori della loro costanza quantitativa e qualitativa. Il fatto è che nel settore specifico delle acque di falda, più che in altri ambienti idrici queste conoscenze sono carenti: e frequente che non si sappia quali siano i parametri indicatori da controllare, quando ricercarti e come indagarli. In questo settore la stabilità ambientale è legata alla sicurezza igienica e quindi alla prevenzione del rischio sanitario.

I controlli dell'acqua distribuita, essenziali per prevenire la diffusione di agenti eziologici di patologie idrodiffuse, potrebbero avvalersi utilmente della conoscenza della qualità dell'acqua all'origine con vantaggio non solo per l'aspetto sanitario, ma anche per quello ingegneristico e gestionale. Ad esempio non è consigliabile, in presenza di un giacimento idrico in cui albergano ferrobatteri, la mescolanza con un'acqua dì origine superficiale naturalmente più ricca di sostanze organiche assimilabili. Questa operazione può agire come fattore promuovente di iperproliferazioni microbiche i cui effetti, che in ambito strutturale e gestionale possono avere gravi conseguenze economiche, a volte si estendono al comparto igienico-sanitario. Il solo accertamento dell'assenza di contaminazione fecale in un'acqua alla scaturigine non assicura quindi che non vi sia un possibile successivo scadimento dell'acqua condottata, che potrebbe anche essere imputabile a forme autoctone in grado di colonizzare le reti di distribuzione. Gli effetti di un tale deterioramento sono più subdoli perché procrastinati nel tempo.

Il controllo integrato delle sorgenti e delle acque di rete rappresenta la politica migliore di salvaguardia per la prevenzione di malattie e per la conservazione delle risorse.

I temi che sono stati sviluppati nel workshop con riferimento alle acque sotterranee hanno riguardato aspetti bibliografici, gestionali, microbiologici, biologici, chimici, geologici, modellistici in armonia con la multidisciplinarieta contenuta nel programma ISS "Le acque di falda: nuovi indicatori di qualità e rischio sanitario" e nella consapevolezza che lo studio e la gestione del territorio hanno bisogno di una visione globale.

Il workshop ha rappresentato un momento aggregante non solo dì quanti hanno aderito al progetto ISS, ma anche di coloro che in Italia si sono occupati o continuano ad interessarsi di questa topica. Le relazioni, che costituiscono questo rapporto e che sono state discusse nel corso dell'incontro, rappresentano il nocciolo di un forum che si sta sviluppando a livello nazionale su questo tema specifico.

L. Volterra e F.A. Aulicino