Conclusioni

Verificato che:

1) L'area in esame evidenzia un'intensa carsificazione, sia come frequenza che come ampiezza delle cavità che in essa vi si aprono.

2) Le numerose grotte, censite presso il Catasto Regionale delle Grotte del Veneto, di cui si allegano le planimetrie e sezioni, presentano, in violazione dell'art. 22 del PTRC, gli ingressi ostruiti parzialmente o totalmente.

3) La struttura ipogea dei condotti, dovuta alla particolare speleogenesi, li rende essenzialmente a sviluppo basipeto, portando alla formazione di pozzi a campana come già noto in altre cavità presenti nell'Altopiano.

4) La presenza di cavità di grandi dimensioni ed a poche centinaia di metri dall'area in oggetto, le strutture tettoniche che ne hanno influenzato lo sviluppo, le morfologie carsiche e le strutture tettoniche dell'area stessa, rendono verosimile ipotizzare un sistema carsico profondo che, come minimo, comprende tutto il versante della "Busa del Termine".

5) Il sistema di risorgenti carsiche tra i più grandi d'Europa, situato a pochi chilometri di distanza e usato a scopo idropotabile anche dalle popolazioni dell'Altipiano, trae alimentazione anche dall'area in esame.

6) Il fatto che la riserva idrica dell'Oliero sia stata definita «Risorsa idrica per uso potabile, strategica, da preservare per le future generazioni».

7) Un eventuale inquinamento impiega circa 24 ore per trasferirsi dal suolo dell'Altipiano alle sorgenti sopra citate.

Si ritiene la Cava di Malga Melagon inidonea all'utilizzo come area da adibire a discarica controllata.

Come Commissione scientifica della Federazione Speleologica Veneta e come responsabili del Progetto INAC (monitoraggio acque sotterranee), si invitano pertanto le amministrazioni locali a prevedere altre forme di smaltimento rifiuti che non siano il loro accumulo o la loro dispersione nel suolo, in modo da non creare un potenziale rischio aggiuntivo, che potrebbe compromettere, anche in modo irrimediabile, la futura potabilità delle acque delle sorgenti dell'Oliero.

Le visioni lungimiranti, non legate alle convenienze immediate, hanno sempre portato a soluzioni che si sono rivelate "economiche" se rapportate al lungo periodo; le miopie, dettate da semplici calcoli di spicciola convenienza del momento, hanno sempre portato, purtroppo, alla gestione "dispendiosa", per tutta la comunità, delle emergenze ambientali.

La tutela ambientale passa attraverso un nuovo atteggiamento mentale che porti a considerare e tutelare, oltre ai propri, anche i diritti delle future generazioni.

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Dr. Gloria Casati - Chimico Industriale
Ordine Provinciale dei Chimici
Provincia di Treviso - n°182
Responsabile C.R.D. Progetto INAC
Dr. Gianluigi Boccalon - Geologo
Membro Com. Spel. Reg.
Ordine dei Geologi
Regione del Veneto - n° 514