Abri Sassi
Ramo dei 400
Partecipanti: Chiaretta, Davide, Giacomino, Mus, Nino
Dopo l’eplorazione della scorsa settimana dei nostri “punteros “ nelle più lontane regioni degli abri, loro (Elena e Jek) oggi si riposano. Noi invece, stimolati da Chiaretta che ha tanta voglia di andare in grotta decidiamo di farci un giro da qualche parte. Le temperature esterne sono di parecchio sotto lo zero ragion per cui optiamo per una grotta calda e facilmente raggiungibile: la scelta ricade ancora agli Abri Sassi , al ramo dei 400. Siamo in cinque e per qualcuno è la prima volta che viene in questa parte di grotta. Ultimamente, a parte le punte al fondo abbiamo lavorato parecchio per ottimizzare molti passaggi stretti nel tratto più ostico, quello che precede il p 70. Al ramo dei 400 non ci va nessuno da almeno due anni cioè da quando io e jek avevamo accompagnato Elena a conoscere questa zona. Una breve risalita proprio sopra ai pozzi “abri di sesamo” ci porta davanti all’ingresso della condottina che immette nel ramo in questione. Oggi siamo proprio in gita, senza sacchi e viste le temperature rigide del periodo vogliamo andare a vedere se sul fondo del “400” c’è aria. Mandiamo avanti Loris col figlio Giacomino mentre io, Davide e Chiaretta seguiamo con tranquillità facendo foto. Il meandro è bellissimo e molto concrezionato e dopo la prima parte agevole diventa stretto e rognoso. Dopo un a trentina di metri da contorsionisti, ridiventa bello grande, e si tuffa, con un salto di pochi metri da superare in corda, in una bella marmitta fangosa. Da qui, altro tratto camminabile e siamo al fondo. Davide si infila nella strettoia che dà sull’ultimo saltino e io lo seguo fino al punto in cui il meandro si abbassa e si restringe sino a diventare una spaccatura larga 10 cm. L’aria esce da qui ma la fessura si vede proseguire strettissima per almeno 6-7 metri. Per arrivare sin qui abbiamo a suo tempo scavato parecchio e prima o dopo bisognerà tornare, se ne avremo voglia, a vedere dove va questo ramo che vista l’aria non può finire qui. E’ tempo di tornare . Nei passaggi più stretti verso l’uscita il mio amico Loris si incastra un po’ ma poi la sua grande esperienza lo tira fuori dai guai. All’una e trenta siamo fuori e andiamo all’osteria Val Ceccona per lo pritz di rito dove, con grande piacere, facciamo vedere le foto di giornata ai nosti amici Elda e Piero, gestori del locale e condividere così con loro le emozioni appena vissute.
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