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Buso del giovanni

Attività svolta Domenica, 06 Dicembre 2015

Partecipanti: Jack, Nino

LINGRESSO_1
DOPO_LA_DISOSTRUZIONE

Qualche tempo fa, in occasione della distribuzione del “fagaro” (legna da ardere per la cittadinanza) un caro amico degli speleo, Giovanni Dal Sasso famoso tagliatore di legname e grande estimatore dell’alto sesso, nota sul ciglio del bosco un ingresso semiostruito di una cavità e alla prima occasione di incontro, ci spiega a grandi linee dove ha visto questo “buso”. La grotta sembra essere inesplorata e le ricerche del caso ci danno la conferma. Oggi è una bellissima giornata di sole autunnale con le temperature sotto lo zero ma noi montanari non demordiamo mai e approfittiamo del bel tempo per andare ad esplorare questa nuova grotta. Siamo solo io e Nino; con la jeep arriviamo a pochi metri dall’ingresso e fortunatamente in questa zona vicino alla trattoria Fontanelle, il cellulare prende e visto che sono anche reperibile la cosa fa veramente piacere. Il sole riesce a riscaldarci anche se la prima oretta di scavi la passiamo ben bardati con in testa addirittura il passamontagne per ripararci dal freddo. La giornata comincia piacevolmente con l’incontro proprio nei pressi della cavità di un vecchio guardiaboschi, il Cofa, esperto conoscitore dell’altopiano e famoso per i suoi bastoni costruiti con i rami degli alberi, ci racconta di lui, di quanto si sente sereno quando viene a camminare in queste zone e la non voglia di andare in piazza a sentire solo le chiacchiere della gente che non perde occasione per sparlare degli altri! Qui nel bosco è diverso, ci dice: ci sono migliaia di occhi che ci guardano, ma nessuno parla male degli altri! Che meraviglia! Gli chiediamo di altre grotte in zona e lui ricorda il “buso caldo” nella zona dello Spunk (abisso usato negli anni 60-70 come discarica comunale), ci spiega dove si trova e ci ripromettiamo di andarlo a vedere al più presto! Il Cofa poi se ne va per la sua strada, lasciandoci anche un suo bastone in regalo, noi ricominciamo la disostruzione del pozzetto tappato in qualche modo anche con un tronco d’albero piantato a punta in giù per sicurezza da qualche boscaiolo. I sassi che scivolano in basso rotolano un bel po’ prima di toccare il fondo, il che fa ben sperare. La zona è interessante e un bel abisso qui nella Valle di Campomezzavia ci starebbe proprio bene, sono anni che lo cerchiamo ma per adesso, nulla di fatto, anche se un sacco di cavità soffianti in questa località ci indicano che qualche cosa di grosso qui sotto ci deve essere! Dopo un paio di ore di lavoro, non proprio piacevole visto che la grotta è stata usata anche per celare una discreta quantità di rifiuti, riusciamo a liberare la via: corda intorno ad un albero, fix un metro più in basso e poi giù! Si atterra su un fondo ghiaioso dopo 8 metri, un piccolo crepo senza speranza ci fa passare la voglia di tentare una improbabile disostruzione, circolazione d’aria inesistente per cui facciamo un veloce rilievo, placchettaggio con coordinate e poi a casa! Il “buso del Giovanni” finisce qua!


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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