Gli speleo del G.S.S.

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CIASPOLATA DI GRUPPO SUL COL D'ASTIAGO
SPELEO IN SUPERFICIE

Attività svolta Domenica, 09 Marzo 2014

Partecipanti: Corrado, Davide, Elena, Jack, Marcone, Monica, Nino
Altri partecipanti: Cesare

IL_GRUPPO
CAVA_IN_MINIERA

Dopo tanta pioggia e maltempo persistente per domenica finalmente le previsioni danno bel tempo! Quasi un peccato non approfittarne… perché non fare una bella camminata sulla neve? L’idea lanciata da Nino trova consenso pressoché unanime ed è così che domenica, con sole splendente come da previsioni meteo, ci ritroviamo numerosi per una bella ciaspolata. All’appuntamento alla Fina ci sono Nino, Giacomo, Davide, Monica e perfino il nostro Presidente Corrado! Ci dirigiamo verso il Col d’Astiago e da lì cominciamo il nostro tour con le ciaspole ai piedi e lo zaino in spalla (per non sbagliare ci portiamo appresso anche un po’ di roba speleo che non si sa mai…). Che si vada sotto o si resti sopra il panino è d’obbligo e ce lo gustiamo davanti a un panorama spettacolare! Tutto attorno a noi svettano cime imbiancate che stentiamo a riconoscere, strane morfologie ci colpiscono e le enormi pareti rocciose ci ingannano con zone d’ombra che d’istinto identifichiamo come “buchi”! La neve immacolata scricchiola appena sotto i nostri piedi mentre ci muoviamo da un fronte all’altro del monte, sostando qua e la per qualche foto o per visionare punti senza neve sperando di individuare qualche abisso…Nella tarda mattinata ci raggiungono anche Marcone e Cesare che, seppur senza ciaspole, si uniscono alla comitiva e proseguono con noi la camminata! E cammina, cammina, cammina arriviamo ad una cava che decidiamo di visitare. Protetti da casco e tuta ne raggiungiamo il fronte per ispezionarlo e ciò che vediamo ci lascia allibiti…il sogno di ogni speleo a portata di mano… sezioni perfette di un sistema ipogeo “disegnate” su pareti tagliate per metri e metri di altezza, rivelano pozzi, camini, meandri completamente rivestiti di concrezioni come raramente capita di vedere nelle nostre grotte. Alcuni di essi hanno dimensioni notevoli (assolutamente a portata di speleo). Un camino in particolare colpisce la nostra attenzione…un forte e continuo stillicidio ne bagna le pareti e il nostro sguardo che le percorre a ritroso non riesce a individuarne “la partenza”, solo una finestra, del nero, e poi? mah… Spostandoci troviamo un altro pozzo, altrettanto concrezionato e altrettanto bagnato, ma soprattutto riempito di rifiuti che qualcuno ha ben pensato di imbucare al riparo da occhi indiscreti!!! La cava è piuttosto estesa e non abbiamo il tempo per visitarla tutta. Impressionati da quanto abbiamo visto, ritorniamo sui nostri passi scaldati dagli ultimi raggi di sole di questa magnifica giornata.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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Commenti (1)

  • claudio

    claudio

    12 Maggio 2014 at 18:56 |
    in realtà qualche anno fa ci avevo messo il naso anch'io ma avevo già un contenzioso con un cavatore che ben conoscete e trovarmi lì a discutere con i cavatori non era il caso però era venuto fuori un articolo sul Vicenza un anno dopo che i cavatori avevano problemi di continuo intercettamento di grotte e quindi con il comune di Valstagna????? erano in disaccordo per via del pagare o meno le concessioni............ovvio che bisognerebbe conoscere i cavatori e in punta di piedi visitare le grotte per dir loro dove vanno. Chi ficca il naso nell'orto del vicino rompe sempre le balle ma magari finisce a tarallucci e vino chi lo sa.............

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