Giasara, anzi...Bertiaga
Cosa implica lasciare a casa l'attrezzatura?
Partecipanti: Alessandro, Davide, Elena, Monica, Nino
Uscita organizzata da Monica che da un po' di tempo vuole andare in Giasara per vedere dove va il ramo che porta il suo cognome, per l'appunto, il Ramo Ravagli. Ci troviamo alle 9, come sempre al bar della Fina, caffè e via verso i Pologni. Lasciamo su una macchina, carichiamo sacchi e speleologi sul mio pick-up e scendiamo lungo la mulattiera che porta alla malga del Giannino. Qui iniziamo a cambiarci ed è a questo punto che la Monica si accorge di non avere tuta ed imbrago. Ha lavorato fino a tardi e nella fretta di partire ha fatto un po' di confusione. Decide così di aspettarci fuori ma noi non siamo d'accordo; è una serata molto fredda, saranno cinque gradi sotto lo zero, non proprio la situazione ideale per guardare le stelle. Facciamo un consulto sul da farsi: o si entra tutti o non entra nessuno.
Emergono due opzioni alternative:
- Andare al bar ad ubriacarci dalla disperazione;
- Andare a piratare la grotta nuova trovata in Bertiaga dove Loris e Sandro intendono andare domani.
Prevale la seconda e in mezz'ora siamo in zona esplorativa. La cavità si presenta come una stretta spaccatura e si apre alla base di una paretina di roccia, che si erge lungo il lato sinistro di una piccola valle. Probabilmente a causa della notevole differenza di temperatura tra interno e esterno, dalla grotta esce una sottile colonna di vapore. Siamo tutti molto gasati e in breve apriamo l'ingresso eliminando una parte del pavimento. Davide scende in libera, fa un po' di pulizia e arriva sul fondo 5 o 6 metri sotto di noi. La grotta è molto concrezionata e dopo un passaggio basso ci ritroviamo in una saletta sovrastata da un ampio camino. Qui ci sono due possibili prosecuzioni; una in basso a destra e una in alto. Sono entrambe molto strette e dopo una veloce valutazione scopriamo che l'aria arriva dalla piccola finestra in alto. Una breve risalita ci permette di affacciarci e capire che oltre c'è un pozzo. Per stasera può bastare, tutti a nanna.
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Monica Ravagli