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Giovedì al Bekhloch

Attività svolta Giovedì, 20 Giugno 2013

Partecipanti: Elena, Marcone, Nino

Dopo 10 uscite al Tuar, giovedì sera compresi, abbiamio pensato bene di prenderci un po di relax o perlomeno di fare un'uscita molto tranquilla. Al Tuar ci torniamo domenica per vedere cosa cela il fondo del p 20 sceso da Elena la settimana scorsa. All'ormai consueto appuntamento del giovedì sera oggi non ci saranno nè Monica nè Giacomo, la prima impegnata ad accogliere i figli al rientro delle ferie, il secondo in partenza per la liguria.
Stasera vogliamo andare a vedere il pozzo che abbiamo individuato due settimane fa in val dei Bonati, una zona di poco a sud rispetto all'ingresso del Tuarloch. L'appuntamento è come al solito per le sette ma io a quell'ora sto ancora lavorando. Ancora in tuta da lavoro passo a casa di jek alle sette passate e trovo Marcone che sta già aspettando.
Saremo solo io, lui e l'Elena che a sua volta probabilmente ci sta già aspettando alla Fina. Prendiamo quanto rimane di un rotolo di elderid, placche, maillon e fix e mentre io vado a casa a cambiarmi e a prendere l'hilti e un pò di materiale che ho lavato dopo il bagno di fango di domenica scorsa, Marco mi precede alla Fina dove alle 7 e mezza arrivo anch'io. Tutti sul pick up e via verso la val dei Bonati. Pensavamo che questa grotta fosse stata esplorata dalla Associazione xxx ottobre negli anni 50 con il nome di Buso della rossa. In settimana mi sono preso la briga di posizionare questa cavità sulla carta e dai dati mi risulta essere ubicata a circa 7-800 metri più a ovest. Con tutta probabilità stiamo quindi andando a vedere una grotta nuova. Se così sarà la chiameremo Bekhloch, dal cimbro bekh, strada, in quanto la cavità si sviluppa sotto ad una strada nuova di zecca.  L'ingresso è molto ampio, direi quasi spettacolare e ogni volta, come nel caso del buso in montagna nova trovato da Renzo l'anno scorso, mi chiedo come sia possibile che simili cavità con ingressi così vistosi e situate in posti molto frequentati e vicini ai centri abitati siano rimaste inesplorate fino ad oggi. Ma torniamo a noi, Lungo la strada che ci conduce a questa nuova avventura ci accorgiamo di avere fame. Quale migliore occasione per fare una tappa in Valle Bianca, all'agriturismo della famiglia di Arianna e Davide che si trova proprio per la via. E' una serata caldissima e ci accomodiamo all'esterno dove ci godiamo la vista di questa bellissima vallata tra vacche, mussi con Arianna e il suo cane che ci fanno compagnia. Un bel piatto di pane e salame innaffiato da un mezzo di rosso della casa ci prospettano una serata in grotta fantastica. Arianna ci dice che Davide sta ancora lavorando in macelleria a Lusiana e perciò non potrà unirsi a noi nel nostro giro esplorativo. Ma aimè il dovere di chiama e dopo aver mangiato e bevuto lasciamo a malinquore e un pò alticci  (ma poco) questo posto da favola. In breve siamo alla grotta, ci cabiamo in fretta ed entriamo nella dolina che porta al pozzo da esplorare. Un fix all'esterno, due in alto per il coniglio ed Elena scende per 5 o 6 metri. Sotto continua con un altro saltino di 2 o 3 metri ma tutto sembra molto instabile. Scendiamo anche io e Marcone che anzichè scendere si infila in una specie di meandro che dà accesso ad altri ambienti laterali formati da fusoidi e cunicoli franosi che si sviluppano in più direzioni. Da uno di questi ci dice che vede una sala che si trova sotto di noi. Nel punto in cui ci troviamo si percepisce un notevole flusso di aria fredda che esce verso l'esterno. Metto un fix a soffitto, faccio un pò di pulizia e scendo di sotto. Atterro su due tronchi molto vecchi appoggiati alla parete, forse usati nel periodo bellico 15-18 per scendere sul fondo. Anche qui sotto la grotta si sviluppa in più direzioni con arrivi e meandrini molto stretti e zone di frana. Gli altri mi raggiungono e cerchiamo una possisile prosecuzione ma inutilmente Sul pavimento, piatto ci sono anche dei depositi terrosi il che non fa pensare a niente di buono. L'aria si sente ma non riusciamo a capire da dove viene. Bisognerà tornare quando la grotta invertirà e provare a seguirla. Abbiamo comunque esplorato una parte di grotta molto bella e ci resta da disostruire in una saletta che sta dall'altra parte della dolina di ingresso e che, vista la complessità degli ambienti, ci potrebbe riservare ancora qualcosa. Usciamo che è già buio,cambio veloce e bruschetta al lux fantasticando sulla prossima domenica al Tuar.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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Commenti (2)

  • Davide Sostizzo

    Davide Sostizzo

    01 Luglio 2013 at 10:30 |
    bravi tosi quando che superè i mille avvertime che vengno anca mi.........
  • Monica Ravagli

    Monica Ravagli

    05 Luglio 2013 at 16:27 |
    ma pur io uffa ....che racconto Nino mi son commossa

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