Gli speleo del G.S.S.

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Giugno 2011
Riassunto di tutta l'attività svolta nel giugno del 2011

Attività svolta Mercoledì, 01 Giugno 2011

SABATO 5 GIUGNO " ROGAZION"

E cosi dopo la sfaticata a fare il grande Giro domenica non andiamo (giustamente) in nessuna grotta, tutti a casa a riposare le membra


DOMENICA 12 GIUGNO " PLACCHETTATURA"

Io e Nino, andiamo al golf a placchettare i buxi vicino al famoso inghiottitoio, tutti gli altri sono rimasti a casa per vari motivi e anche se il cielo non e' dei migliori, dedichiamo la bigia giornata alla ricerca delle vecchie cavità sparse in zona golf.
Quando gli ingressi sono vicini si fa veramente fatica a dar loro il nome giusto, infatti si devono fare mille considerazioni prima di capire come stanno le cose e non sbagliare la placchettatura.
Verso l'una siamo già sulla via del ritorno e abbiamo effettuato solo 4 rilevamenti; tutto sommato, placchettare è un altro bel modo per passare una mezza giornata in mezzo ai nostri boschi, piano piano si farà anche il resto del lavoro.


DOMENICA 19 GIUGNO " BERTIAGA"

Alla riunione del giovedì, sembra che tutti vogliano dare buca per domenica, tutti hanno impegni inderogabili e così ci troviamo "solo" io, Nino, Monica, Chiaretta.
Oggi si va in Bertiaga e siccome sembra che la grotta prometti alquanto bene, adottiamo subito la nostra tecnica del "perché contorcerse", si parte dall'inizio e si allarga per bene tutti i passaggi strettini della grotta.
Panini, caffè, e via verso il Bertiaga!
In poco tempo siamo sotto al secondo pozzo, qui inizia il meandro e subito una bella strettoia, dopo mezzora di lavoro, il passaggio sembra un altro, adesso si riesce quasi a passare in piedi. Avanziamo per una ventina di metri e qui altro cantiere che ci impegna un po' di più e che alla fine del lavoro, lascia un po' di rammarico perché si poteva forse fare meglio. Arriviamo nel salone e Nino con il trapano fa un paio di buchi sulla strettoia subito dopo la risalita, scende e visto che dobbiamo tornare a casa si decide di finire il lavoro la prossima volta.
Nino fa strada, Monica e Chiaretta dietro e io a chiudere la comitiva. Appena fuori dal meandro sotto il secondo pozzo Monica si lamenta e dice di aver preso uno strappo e fa passare avanti Chiaretta poi fa cenno anche a me di superarla ed andare avanti. Io gli dico che non mi sembra il caso e faccio qualche domandina sullo stato di salute. Monica sembra stare meglio e comincia la risalita del breve pozzo. Respira faticosamente e arrivata sul frazionamento, che in effetti e' un po' scomodo, fatica non poco a infilarsi nel passaggio inclinato che porta alla base del primo pozzo. Io sono subito dietro e sfortuna nella sfortuna, nel tratto inclinato un paio di grossi massi decidono di muoversi e la malcapitata deve anche pensare a cosa fare con quei due grossi sassi. Il respiro si fa sempre più pesante, le dico di lasciare perdere i sassi che li avrei presi e sistemati io, faccio tutto velocemente per non perdere il contatto con lei e risolvo la questione frana. Siamo sotto il pozzo iniziale, Monica proprio fatica e comincia ad aprirsi la tuta e il sottotuta, io chiedo come va e pur cercando di mantenere la calma mi passano per la testa mille cose. Mancano ancora pochi metri per essere fuori eppure non possiamo amdare da nessuna parte, quando qualquno sta male in grotta la situazione si fa davvero drammatica, solo il fatto di dover fare sdraiare chi sta male sembra un operazione impossibile, tutto è sconnesso, tutto è impantanato, e questa dovrebbe essere un operazione semplice, non riesco a pensare al resto.
Nino da sopra mi dice che va a chiamare aiuto, io lo fermo, prima dobbiamo capire cosa non va, qual è il problema, prima di tutto calma.
Monica è chinata in avanti e non riesco nemmeno a vederla in faccia, si tiene la mano al collo come se stesse per soffocare; questa situazione dura per poco più di un minuto poi piano piano il respiro si fa via via più normale e tutto sembra quasi rientrare nella norma. Siamo comunque spaventati, restiamo fermi a riprenderci per 10 minuti, poi Monica dice che se la sente di risalire piano piano da sola. Attacca la sua attrezzatura sulla corda e piano piano guadagna l'uscita.
Dopo una ventina di minuti siamo tutti fuori, abbastanza spaventati, direi che ce la siamo vista veramente brutta. Si torna a casa!


GIOVEDI' 23 GIUGNO RIUNIONE IN SEDE

"Gira voce che i Malesi hanno litigato", qua se dixe che can no magna can, invece i nostri super speleo hanno dei problemini interni e noi ne siamo felici, si sono auto-piratati il Corno. Robe da matti


DOMENICA 26 GIUGNO: " BERTIAGA"

Anche oggi non siamo proprio in tanti, Michele da Bassano ha risposto alla nostra chiamata, Nino ormai non manca mai, io ci sono e anche Monica è della partita.
Con Michele ci troviamo direttamente su nei pressi della cava ormai in ripristino dove solitamente parcheggiamo le nostre macchine, finalmente abbiamo anche il permesso per transitare sulla strada che avrebbe il divieto, fino ad ora ci è andata bene ma ogni volta si aveva il pensiero di trovare una bella multa sul parabrezza.
Oggi dobbiamo riuscire a fare la disostruzione sul pozzone che a occhio e croce dovrebbe avere una profondità di circa 50 – 60 metri, la volta scorsa Loris e Davide avevano fatto un buon lavoro sul pozzetto che precede il baratro, oggi con poca fatica dovremmo riuscire a passare dall'altra parte.
Tutto fila per il meglio, dopo un'oretta siamo in zona scavo, Loris la volta precedente ha anche lanciato l'ipotesi di provare a sfondare il pozzo più in altro finendo subito sulla verticale del pozzone, ma dopo una breve analisi, si decide di scavare più in basso dove eravamo rimasti la volta scorsa. Nino si da subito da fare e comincia a disostruire, il pozzetto però non sembra essere ancora molto in sicurezza, torniamo allora sui nostri passi ed eliminiamo tutto quello che sembra essere instabile. Sembra un lavoro veloce, invece non riusciamo a toglierci da quella situazione, più sassi togliamo e più ne escono di nuovi e messi male. Andiamo avanti così per parecchio tempo ma alla fine vinciamo noi e ci ritroviamo a lavorare sulla finestra che dà sul pozzone, una fessura larga una ventina di centimetri lunga più di un metro e mezzo.
Da sopra è sceso anche un bel po' di fango e nella zona scavo l'ambiente non è proprio dei più confortevoli, noi continuiamo malgrado tutto a lavorare. Nino ci abbandona, il dovere lo chiama. Continuiamo io e Michele e man mano che passa il tempo la fessura si fa sempre più larga sotto la nostra dirompente azione distruttiva. Sembrava anche questo un lavoretto facile e invece anche stavolta abbiamo sbagliato preventivo, la roccia è tosta ed è veramente difficile farsi strada. Michele ad un certo punto sembra essere rassegnato: "oggi di qui non si passa" dice, ma poi con quattro colpi da maestro ben assestati faccio sparire la fessura che avevamo fin poco prima davanti e possiamo così, finalmente, affacciarci sul pozzo ed illuminarlo con i nostri potenti fari led.
Ci infiliamo tutti e due per vedere a quattrocchi quella meraviglia, siamo entusiasti e il pozzo ci sembra veramente molto profondo, non ci sbagliavamo. Abbiamo invece molto probabilmente sottovalutato il fatto che sarebbe stato meglio aprire una finestra più in alto come aveva detto il nostro amico Loris, guardando in alto non si vedono strettoie e sicuramente il lavoro da fare sarebbe stato meno. Amen!
E' tardi, non ci passa neanche per la testa l'idea di armare il pozzo, lo scenderemo la prossima volta. Raccogliamo tutto il nostro materiale di scavo ben infangato e prendiamo la strada del ritorno.


GIOVEDI' 28 GIUGNO" RIUNIONE SEDE"

Io sono a un compleanno e "sacrifico" la riunione speleo. Mi raccontano il giorno dopo qualche cosa:
Moreno da qualche tempo va in grotta con Pierga ex presidente del Malo che vorrebbe "fare la pace" con noi per dirla in parole semplici.
C'è Corrado e Loris con Moreno, Nino è già scappato a casa e loro dicono senza mezzi termini: "gnanca parlarghene"! Loris ricorda che questi ci hanno denunciato anche ai Carabinieri, certe cazzate non vanno dimenticate. Bravissimo!!!


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