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HORNERLOCH
CANE E GATTO IN GROTTA INSIEME (con battuta esterna in Val Miela)

Attività svolta Domenica, 06 Maggio 2018

Partecipanti: Jack, Nino

Oggi siamo solo io e Nino e quando siamo solo noi due ci lanciamo verso quella grotta che pochi di noi hanno subito l’attrazione fatale letale: l’Hornerloch!!! Attrazione perchè di grotte che “sparano”aria fredda come questa in Altopiano ce ne sono poche, fatale perché di grotte sul Rosso e strette come questa in Altopiano ce ne sono poche, letale perche’ il lavoro da fare è tanto, tanto, tanto!!! Poco importa, nella grande tribolazione alla ricerca della strada verso l’ignoto, l’Hornerloch qualche piccola soddisfazione ci ha regalato e in questo momento inseguiamo l’aria che lambisce le splendidi ammoniti intrappolate nel rosso calcare che si lascia sbriciolare sotto i colpi decisi della nostra immensa disostruzione. In verità due è il numero perfetto per venire a lavorare qua dentro, siamo a circa 1200 metri di quota con ingresso vista pianura fantastico, temperatura dell’aria esterna 20° con tempo incerto, temperatura interna in zona scavo a trenta metri dall’ingresso (orizzontale) 6°. Nella micro-stanzetta da cui parte la nostra galleria scendono due gocce, fastidiosissime, nessun telo con noi per deviarle, solo le nostre tute ad assorbirle! Con Nino oggi l’intesa è al massimo, io scaverei in basso, lui in alto; io a destra, lui a sinistra; risultato??? Dopo 4 ore di scavo intenso ci ritroviamo con una galleria alta e larga in cui si lavora comodamente e in fondo, (e in basso), si scorge un qualche cosa che potrebbe far ben sperare. Usciamo dalla grotta congelati e fortunatamente uno squarcio nel cielo grigio che lascia ai caldi raggi del sole riscaldare la nostra pelle. Mezzo panino-panoramico seduti sulla muretta che sostiene la strada e poi…. Poi non parte il furgone che fortunatamente è parcheggiato in discesa per cui, per non rischiare di restare per strada, niente spritz-tradizionalistico in Val Ceccona ma andiamo dritti al Living di Asiago a sorseggiare il pregiato nettare (rosso anca quelo)! Qui incontriamo Toni Lobbia, un Paesano che oggi passando per il Monte Corno ha visto il furgone di Nino e il suo cervello si è ritrovato a pensare alle grotte. Ci racconta che in Val Miela, a trecento metri dalla strada ha visto un crepo sibilante molto interessante. Sono solo le cinque e decidiamo di andare verso Foza alla ricerca del Sibilo. Saliamo la valle, ce la gustiamo visto che per tutti e due è la prima volta , la zona è quella dove passa la sinclinale di Gallio, gli strati sono quasi in piedi e geologicamente parlando una figata. Trovare il crepo sibilante si rivela come trovare un ago nel pagliaio però poco importa, la zona piace. Finiamo la giornata lasciandoci scivolare sulle ripide rocce che arrivano fin sulla statale aggrappati a qualche ramo a farci da sicura.


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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