HORNERLOCH IL RITORNO
CAMPAGNA DI DISOSTRUZIONE 2013
Partecipanti: Elena, Giacomino, Jack, Marchetto, Marcone, Mus, Nino
Altri partecipanti: Cesare
Finalmente si riparla dell’Hornerloch. L’ultima uscita disostruttiva in questa grotta è stata fatta nel lontano aprile del 2012, poi al voglia esplorativa in questa cavità è passata un po’ a tutti ( Nino probabilmente è l’unico che ci ha sempre creduto).
Dieci giorni fa, quando sull’Altopiano si sfioravano i 30 gradi, con Nino (sempre in mezzo sto omo) abbiamo fatto una ricerca un pò strana: armati di termometro all’infrarosso ci siamo fatti il giro delle grotte soffianti più importanti della zona Conco-Lusiana per capire qualche cosa di più di queste “strane” circolazioni d’aria.
Ad attirare decisamente la nostra attenzione è stata la gotta sul Monte Corno, l’Hornerloch appunto, che con il suo soffio d’aria a 2 mc/sec e una temperatura di 3 gradi centigradi ci ha convinti una volta per tutte che la sotto ci deve essere qualche cosa di grande ( sicuramente).
Oggi siamo in tanti ad assaltare quel cunicolo, la giornata è fantastica e la vista sulla pianura dall’ingresso è proprio incantevole.
Sembra un po’ la giornata della famiglia, Loris ha con se il figlio Giacomino, Marcone il figlio Cesare, si pensava anche di fare una bella grigliata anche se poi per pigrizia si è passati al classico panico con salame e formaggio.
Nino ha già un bel progetto in mente: la zona a rischio crollo dentro in grotta va puntellata con travi di legno (possibilmente non antiche) e così arriva con il suo fuori strada carico di vecchie tavole del suo ponteggio. Loris ha la motosega e noi siamo destinati a fare da manovali ai capo-mastri.
Arrivati all’ingresso, cambio di programma! Io vengo dichiarato sul posto, capo cantiere, i capi-mastro preferiscono restare all’esterno a godersi la eravigliosa giornata di sole.
Entriamo e cominciamo il lavoro dall’inizio del cunicolo: visto che c’è da portare fuori un sacco di materiale meglio allargare per poi non faticare!
Dopo un’ora di ottimo lavoro siamo in zona frana, cosa fare? Scartiamo l’idea dei rinforzi con tavole e decidiamo per una demolizione completa dei massi instabili e pericolosi che si trovano in quella che, dopo tre ore di lavoro, sarà una stanzetta larga e confortevole da cui poter “attaccare” la strettoia da cui esce la furibonda brezza.
Tutti lavorano alacremente, anche i bambini si danno da fare alla grande, in particolare Giacomino che è sempre in prima linea e controlla da vicino i lavori.
I sassi, anzi i massi, che escono dal cunicolo sono tanti; alle 15.00 quasi tutti abbandonano il cantiere, Elena ed io abbiamo voglia di continuare, Nino prima se ne va, poi ritorna.
Alle 17.00 siamo nel cunicolo solo io ed Elena. Io scavo, Elena fa migliaia di viaggi per portare all’esterno tutto il materiale di risulta. Lo fa con una meticolosità spaventosa, il cunicolo è perfettamente pulito, manca una passata con il mocio e tutto sarebbe lindo.
La fessura in basso ci fa penare, la roccia è di rosso ammonitico, brutta da rompere e non si riesce a far strada. (scavare in basso è proprio difficile)
Dopo un po’ scorgo sulla sinistra una fessuretta nera da cui s’intravede un po’ di nero, faccio un tentativo ed allargo per vedere meglio, in effetti si vede un ambiente che si allarga e l’aria sembra uscire anche da la. Vuoi vedere che oggi passiamo!!! Ormai sono le 18.00 ma la voglia di andare a casa con una nuova scoperta è tanta, Elena la pensa come me e così per un ora lavoriamo come dei forsennati per passare dall’altra parte.
Oggi andiamo bene perché Nino ha finalmente riparato il suo trapano e così abbiamo energia da vendere (abbiamo finito 6 batterie), il materiale non lo portiamo più fuori ma lo spostiamo quel che basta per poter avanzare.
Finalmente si passa, infilo la testa e sento l’aria che mi soffia forte in viso: ho gli occhi chiusi e non ho il coraggio di guardare: cosa troveremo?
Poco, veramente poco, la “stanzetta” è misera e a mala pena si riesce ad entrare per vedere meglio, provo ad infilarmi anche di piedi ma la cosa non cambia. Prova anche Elena a visionare con occhio attento ogni angolo e anche lei sente la forte circolazione d’aria e niente più.
C’è da dire che la giornata è stata veramente proficua, anche se poteva finire meglio. Adesso allargheremo il cunicolo e ci abbasseremo di un metro, così facendo avremmo la possibilità di vedere sia la stanzetta nuova, sia la “Vecchia fessura” di destra, abbandonata momentaneamente.
Commenti (1)
Elena