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HORNERLOCH SECONDO NINO

Attività svolta Domenica, 07 Agosto 2016

Partecipanti: Jack, Nino

Sono passati quasi cinque anni da quell'ormai lontano ottobre del 2011 quando ebbe inizio lo scavo all' Hornerloch che ci vide impegnati quasi a tempo pieno nei due mesi che seguirono. La grotta all'inizio era soltanto una fessura di pochi centimetri nel rosso ammonitico che da un dolce declivio del Monte Corno sparava una gran quantità d' aria verso la pianura sottostante. In sette domeniche portammo avanti uno scavo enorme tirando fuori dalla montagna molti metri cubi di materiale che ora formano la piattaforma che sta davanti all'ingresso. Inseguendo l'aria avanzammo verso il cuore del monte per una quindicina di metri arrivando ad un punto quasi morto dove l'entusiasmo si infranse contro un muro di roccia. I tre anni che seguirono ci videro tornare in questa grotta saltuariamente a tentare di allargare lo stretto cunicolo finale. L'aria sembrava arrivare da una fessurina del soffitto, strettissima, posta dopo una curva a esse del cunicolo. Andare oltre sembrava un'impresa a dir poco improbabile. Di tanto in tanto passavamo a dare un' occhiata all'ngresso trovando sempre molta aria. A giugno 2015, andammo a rilevare e vedemmo che la grotta si dirigeva verso l'interno del monte. Nell'occasione provammo a valutare la fattibilità di andare avanti con lo scavo e arrivammo alla conclusione che sarebbe stata durissima. E veniamo ad oggi 7 agosto 2016. Elena, che non ama questa grotta, oggi non c'è, siamo solo io e Jek e in barba ai programmi fatti in precedenza andiamo all'Hornerloch. La grotta soffia tanta aria fredda(9 gradi) ed é quasi asciutta. Alle 11 siamo in zona scavo e si inzia. Andiamo avanti per molte ore tirando indietro tutto il materiale di scavo. Lo spazio non é molto e decidiamo di riempire il meandro basso che tanto dopo 6-7 metri chiude. Verso le 18, contro ogni più rosea previsione, dopo un difficile scavo in salita, passiamo. Euforici sbuchiamo in un bel meandro alto 5-6 metri e largo uno. Dopo tanto stretto un po di largo, cambia la morfologia e sembra di essere entrati in un'altra grotta. Aggiriamo una frana e sciendiamo alla base del meandro in un punto dove c'è un incrocio di fratture. L'aria arriva da un,meandrino laterale da allargare. Siamo stanchissimi e infreddoliti e dopo aver guardato un po in giro decidiamo che per oggi puo bastare. In breve siamo fuori a scaldarci al sole di questa calda sera agostana. Dopo tante uscite in questa grotta sembra che finalmente le cose si stiano evolvendo nella direzione sperata. Foto ricordo con la pianura alle spalle e poi a casa contenti.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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Commenti (3)

  • patao

    patao

    17 Agosto 2016 at 18:00 |
    Par na volta che scrivo, te me freghi! Mi pubblico lo stesso!
    Anca gli evangelisti jera in 4 e i ga tutti scritto più o meno le stesse robe.....
  • Elena Minuzzo

    Elena Minuzzo

    17 Agosto 2016 at 19:33 |
    Bravi tosi, per fortuna che avevo un altro impegno allora :-)
  • Thierry

    Thierry

    06 Settembre 2016 at 16:43 |
    Bravi! les Talpe!
    Sono di ritorno dal Congresso EURO 2016 di Speleologia in Inghilterra con un giro a scalare alcune montagne scozzesi.
    Penso bene à voi. E spero di venire a vedere questo inverno.
    Thierry

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