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L'avventura del Tuarloch continua...
Ma per continuare bisogna scavare...

Attività svolta Domenica, 05 Maggio 2013

Partecipanti: Elena, Marco Minsele, Mus, Nino

Domenica 5 maggio. Oggi siamo io, Loris, Nino e Marco Minsele. Destinazione: ancora una volta Il Tuarloch. E' una  piacevole giornata primaverile e cambiarsi sotto un tiepido sole è una vera e propria goduria che favorisce il buonumore.

Anche oggi i tempi sono un po' "ristretti" visto che il pomeriggio riserva a ognuno di noi qualche impegno, quindi cerchiamo di renderci operativi in fretta.

Perciò, per non perdere tempo, io e Loris con un sacco a testa ci avviamo verso l'ingresso, mentre Nino e Marco finiscono di preparare il resto del materiale, per raggiungerci comunque poco dopo.

Scendiamo rapidamente fino a  sala Palermo dove ritroviamo la corda disarmata la volta scorsa per poter fare un'ulteriore pulizia del pozzo. Si fa avanti Loris, che incuriosito dai racconti dell'uscita precedente, vuol vedere ciò che abbiamo scoperto.

Così, armato di cazzuola, punta e mazzetta, Loris riprende i lavori proprio dallo stesso punto in cui era partito Giacomo, che oggi non si è unito alla spedizione perché impegnato in un campo scout in altopiano.

Tolto quel che c'era da togliere, Loris riattrezza il pozzo e scende nella cengia poco sotto. Anche qui facciamo tappa disgaggio e ripuliamo per ben benino tutta l'area circostante la partenza del pozzo.

Finalmente Loris e Nino raggiungono il punto in cui ci eravamo fermati l'altra volta e mentre il primo prepara gli armi, il secondo prosegue con le operazioni di pulizia e tutti ascoltiamo il rumore dei sassi che rotolano giù e rimbalzano in quel fondo che oggi speriamo di raggiungere.

Io e Marco seguiamo gli altri a ruota dando una mano a ripulire dal materiale instabile mentre di tanto in tanto immortaliamo il tutto con qualche foto.

Ecco…ci siamo! Loris è in carico sul discensore con la mano destra pronta a far scorrere la corda come un piede sull'acceleratore alla partenza di una gara…

Nino scatta una foto e poi ecco Loris calarsi giù, verso il buio, con i nostri occhi incollati addosso. Dopo 7/8 metri vediamo il Muss atterrare su una cengia, si da un'occhiata attorno, si sistema in un angolo e subito invita Nino a scendere perché ancora una volta s'a da fare una bella pulizia.

Così, mentre Nino ripulisce per ben benino la cengia, Loris appronta un frazionamento per poi scendere circa altri 7/8 metri e atterrare su un piccolo pavimento da dove il pozzo prosegue ancora.

Finalmente tocca a me e Marco scendere. Il pozzo è molto bello, tipicamente carsico, e a guardandosi attorno vien subito da chiedersi quanta acqua sia passata….

Su un lato, in corrispondenza della cengia sottostante si osserva un bel camino da cui sembra essere arrivata l'acqua e proprio sulla cengia si vede un buco che potrebbe essere un'ulteriore via della grotta.

Ma oggi non c'è tempo per guardare perciò scendiamo in fondo anche noi.

Nel frattempo Loris ha già preparato tutto ed è pronto a scendere anche questo ulteriore tratto.

Si abbassa di circa 3 metri e trova subito davanti sé una finestra che dà su un ulteriore pozzo di cui si riesce ad avere uno scorcio anche da una fessura sul pavimento appena sopra.

Per passare c'è bisogno di allargare e Loris è già agli sgoccioli sulla tabella di marcia così, mentre lui riprende la via dell'uscita, noi decidiamo di fermarci ancora un po' per provare ad aprire questo varco.

Per nostra fortuna non ci vuole granché e ben presto siamo tutti 3 dell'altra parte dove si prospettano 2 alternative: scendere un'altra piccola verticale o spostarsi in contrapposizione sopra la verticale perché sembra che la spaccatura prosegua anche orizzontalmente.

Ci "dividiamo": Nino opta per la seconda "via" mentre diamo l'onore a Marco di scendere per primo questi nuovi metri di corda.

Quasi immediatamente Nino scopre che al di là della curva non c'è nessun meandro, quindi raggiunge in disarrampicata Marco che nel frattempo è arrivato sul fondo e si sta guardando attorno alla ricerca di una continuazione, mentre io, da sopra, cerco di scattare qualche foto…

L'ambiente è sempre molto carsico e su un fianco c'è anche una bella colata. Osserviamo sul pavimento un canale dove scorre l'acqua che si infila proprio sotto a un mucchio di sassi dal quale proviene anche un forte flusso d'aria.

Ci mettiamo a spostare un po' di materiale fino ad aprire un piccolo pertugio che ci sembra proprio la via buona.

Ma a questo punto serve una bella operazione di scavo per la quale non abbiamo il tempo necessario. Per oggi ci fermiamo qui.

Usciamo, anche oggi soddisfatti dell'esplorazione fatta e con altri punti di domanda su cui fantasticare.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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