Gli speleo del G.S.S.

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Luglio 2011
Riassunto di tutta l'attività svolta nel luglio del 2011

Attività svolta Venerdì, 01 Luglio 2011

DOMENICA 3 LUGLIO: " BERTIAGA 2 "

Giornata di merda la mia, e' da venerdì sera che non sto per niente bene (giusto fare il fine settimana a letto), giovedì si era deciso che domenica si va a dare un occhiata al Bertiaga 2, ma per me è impossibile muoversi da casa. I miei compagni insistono sul fatto che vada anch'io ma io resisto e me ne sto tutto il giorno sul divano.
Al loro ritorno, Nino e Loris mi raccontano la giornata, con loro anche Michele Tommasi salito dalla pianura per aggiungersi alla spedizione.
La grotta ha un bell' ingresso di circa quattro metri di diametro e scende per circa cinque metri. Già qui la cavità chiudeva, ma in un angolino, scavando sono riusciti a passare e scendere un piccolo pozzetto. Qui chiude nuovamente e una fessura che punta giusta nella direzione del bertiaga 1 sembra poter dare speranze nella prosecuzione, però scavare bisogna! Dal racconto non si capisce se c'era qualche flusso d'aria o se nella si muovesse la sotto.
E' noto anche il nostro ottimismo per cui anche la bisogna per forza tornare per tentare la forzatura del passaggio.


 

GIOVEDI 7 LUGLIO: "MUSEO DELL'ACQUA"
Michele tommasi mostra video sulle longe –fettuccia che saltano come niente, mi s aproprio che in breve passeremo tutti a riutilizzare le care vecchie longe tipo vecchio fatte con il cordino da 8 mm, vada farse ciavare anca le nuove tecnologie.


 

DOMENICA 10 LUGLIO: " GIASARA"

Io sono ancora a casa ammalato, tonsillite acuta ha detto il dottore, e mi sto riempiendo di antibiotici anche perché ho una gola che fa veramente impressione, comunque sto giaà molto meglio.
Non so cosa hanno in mente di fare oggi gli altri, comunque alle 8.00 sono già in piedi anche perché devo andare avanti con il montaggio del documentario sulla Giasara che deve essere a posto per i primi di agosto. Alle 9.00 suona il campanello ed è Monica che mi chiede dove sono tutti gli altri. Non lo so, rispondo, a me nessuno mi ha avvisato di niente. Una telefonata al Nino per scoprire che ieri sera ha fatto un po' di festa e si è preso a letto. Intanto scendo e arriva anche Loris che mi conferma che vogliono andare in Giasara a pulire il Petit garson chè è messo veramente male. Bella idea! Tra l'altro dobbiamo tornarci anche la settimana prossima per fare le riprese giù a 200 metri , se il pozzo è già sistemato non perdiamo tempo.
Arriva anche Nino ma capisco che Monica non sarà della partita, i due "vecchi, " non sembrano per niente preoccupati e si avviano verso Conco.
Io me ne sto tranquillo a casa a montarmi il film, mi guardo altre cose di speleologia e approfitto per guardarmi il gran premio di formula 1 che ormai è da decenni che non ne vedo più uno.
Verso le 16.30 mi chiama Monica per avvisarmi che stanno arrivando, vengono tutti a casa mia così ci si mangia un gelatino.
I due esploratori ci raccontano come è andata la giornata:
Abbiamo sceso il Petit Garson armandolo con la corda nuova e togliendo la corda vecchia, Loris è andato a dare un occhiata più avanti visto che per lui era la prima volta in fondo a quel pozzo.
Risalendo abbiamo ri-disarmato tutto e una volta sopra abbiamo pulito benissimo tutta la partenza del pozzo. Adesso si può scendere in sicurezza!
Risalendo abbiamo disarmato anche pozzi sopra l'ex laghettto e una volta in cima abbiamo ripulito la cengia pensile sovrastante, anch'essa piena di sassi e detriti scesi quando abbiamo scavato più in alto.
Adesso tutta la Giasara può dirsi veramente sicura!
Terminato il racconto della giornata ci siamo guardati il documentario della Giasara anto per capire se così può andar bene, dopo, ognun casa sua.


 

DOMENICA 17 LUGLIO: "GIASARA"

Sarà anche questa una data da ricordare!
Dobbiamo assolutamente realizzare il filmato della nostra meravigliosa Giasara entro agosto, so già cosa voglio e come sempre con me ho tutto il necessario per realizzare le riprese della grotta.
Ci sono io, Nino che come sempre farà da protagonista nel documentario, c'è Michele, Monica e Chiara.
Io e Nino restiamo dietro e sin dal primo pozzo d'entrata documentiamo la grotta, gli altri ci precedono e vanno avanti.
Il programma della giornata è ricco, oltre alle riprese intendiamo anche andare avanti con l'esplorazione.
Tutto procede per il meglio e in poche ore ci troviamo tutti al limite esplorativo della stagione passata. Nino e Michele cominciano ad armare, anche Chiaretta si da da fare e il bravo istruttore Michele sfrutta l'occasione per insegnare alla giovine come si usa il trapano in grotta e a piantare qualche fix.
Io continuo a filmare le parti che mi sembrano importanti dell'esporazione, Nino un poco arma e un po' mi da una mano nell'effettuare le riprese.
Dopo aver sceso un meandro un po' stretto ma asciutto per una ventina di metri, ritroviamo nuovamente l'acqua, altra discesa sempre sul meandro e arriviamo ad un laghetto, Michele arma una tirolese per non finire a bagno, siamo naturalmente tutti euforici, il rumore dell'acqua è veramente notevole e la grotta sembra non poter finire mai. Tommasi è dall'altra parte del laghetto, guarda un po' avanti e poi si rigira verso di noi con fare sornione ed un sorriso da principe azzurro: "Vi aspetto, andiamo a vedere oltre tutti insieme" ci dice.
Guadiamo tutti il laghetto, dall'altra parte una stanza a cui diamo una veloce occhiata, tiro fuori la videocamera per avere in diretta la sensazione di esplorazione, Chiaretta sostituisce Nino nel parlare e dopo essersi impaperata una volta, riesce a commentare la fase esplorativa, guardiamo un po' dappertutto, le vie sembrano tante ma alla fine quella buona è quella dove si butta l'acqua. C'è un saltino da fare ma non abbiamo con noi il trapano che ci ha abbandonato con le batterie, con una fettuccia Michele fa un rinvio e riusciamo a scendere per tre metri. Qui le cose cambiano, tutto si fa stretto, ci sono dei macigni impantanati da superare e arriviamo così in un punto in cui l'acqua si infila su una frana stretta e la grotta sembra finire qui.
Secondo Tommmasi in quel punto la grotta sifona, non ne siamo però molto convinti, con Nino filmo tutto fino al punto limite raggiunto con questa punta, ci accorgiamo anche illuminando con il faro delle riprese che oltre la strettoia finale c'è un pozzetto di 5 o 6 metri e la disostruzione sembra possibile. Siamo felici e possiamo così tornarcene a casa. Con estrema calma in tre orette siamo fuori!
Tutto quello che è stato deciso di fare è stato fatto, in più la grotta sembra poter ancora continuare.


 

DOMENICA 24 LUGLIO: "GIASARA"

RILEVATO SOPRA, Nino, Fossa, Elena, Chiara, Marcone, Monica
Visita e scavo al Ramo Ravagli (scrive monica)


 

DOMENICA 31 LUGLIO: "BERTIAGALOCH"

Oggi abbiamo l'onore di avere con noi due bei zaleti del Gruppo, Elena e il mitico Michele del geo Bassano nonche' ormai nostri soci a tutti gli effetti. Io sarei reperibile ma la voglia di andare in grotta è tanta e così decido di rischiare e andarmene, quasi tranquillamente in grotta ad esplorare.
La giornata e' meravigliosa e un bel sole brilla finalmente in cielo, l'appuntamento con i due Geo-GSS e' al solito posto, all'incrocio che porta al monte Corno sulla strada che scende a Lusiana.
Noi arriviamo come al solito con qualche bel minuto di ritardo, i tempi per i preparativi sono sempre molto lunghi e anche se in ritardo il caffè alla Fina deve essere preso per forza.
Il Bertiaga ci aspetta e dopo i saluti di rito saliamo la strada che porta sulla "vetta" della nostra montagna, tutta da esplorare.
Salendo in macchina, suona il mio telefono e visto che sono reperibile rispondo. E' la signora Golfieri che e' senza acqua calda, siccome so che è una persona paziente, le dico che sto andando in grotta;andrò a riparare la caldaia verso le 16.00 . La signora acconsente e così proseguiamo tranquillamente il nostro viaggio
Siamo una bella squadretta, oltre a Elena e Michele ci sono io, Nino e la Chiara.
Dopo la vestizione prendiamo la via del sentiero che porta verso l'ingresso e ci accorgiamo ben presto che i lavori per la realizzazione di una strada, sono iniziati. Centinaia di alberi sono stati tagliati e fatichiamo un bel po' nell'avanzare verso la nostra meta.
La realizzazione di questa strada ci ha preoccupato un bel po' nei mesi passati, sapevamo che doveva essere fatta e c'eravamo accorti guardando i segni sulle piante da tagliare, che il tracciato passava proprio tra l'ingresso alto e quello basso della nostra grotta.
Preoccupati da tutto ciò abbiamo preso subito contatto con il comune di Lusiana, dicendo loro di cercare di fare attenzione e rispettare gli ingressi e in particolare di non buttare nessun tipo di materiale giù per l'ingresso alto, non solo per la presenza delle nostre corde ma anche per non compromettere del tutto la stabilità della frana che già si trova in uno stato precario.
Arriviamo all'ingresso e via, si parte! Subito qualche modifica al primo armo da parte di Michele e subito ci accorgiamo della mancanza di fix, lasciati sbadatamente in macchina. Decido allora di uscire per andarli a prendere mentre gli altri cominciano la discesa.
Faccio in fretta e raggiungo gli altri, in poco tempo siamo al limite esplorativo della volta precedente a circa 50 metri di profondità, tocca a Nino scendere e avere l'onore di armare il pozzo che sta la sotto.
Non e' un armo proprio facile perché si esce da una fessura lunga un paio di metri e si deve in qualche modo piantare un paio di chiodi sulla parete opposta e calarsi così nel buio.
Nino esegue e scende tre metri atterrando su un sasso incastrato in modo perfetto sopra il baratro, prontamente lo raggiungiamo tutti. Altro chiodo, pulizia, altro chiodo di sicurezza a rientrare ( made in Tommasi) e poi lasciamo l'onore di scendere quel pozzo alla Nostra Elena che entusiasta comincia la discesa.
Il pozzo prenderà il nome di: " Pozzo Loretta" la moglie di Michele Tommasi che è ben felice della nostra idea di battezzare così quel baratro. Baratro che però non si dimostrerà poi così profondo come si pensava ( 60, 70, 80 metri), infatti dopo una ventina di metri Elena è già sul fondo, ci rinfranca però subito urlandoci che comunque sulla sinistra la grotta è sempre larga e continua a scendere.
Mentre gli altri sono alle prese con gli armi, io, armato di telecamera filmo gli eventi in successione, usando per la prima volta degli illuminatori led di Elena che mi sembrano essere molto efficaci per questo tipo di riprese.
In poco tempo siamo tutti sul nuovo fondo, Nino e Elena continuano a piantare chiodi e a scendere am il pozzo nuovo che abbiamo sotto è molto contorto, scende a gradoni e si devono continuare a piantare chiodi per procedere in sicurezza. Michele vede il meandro che continua più in alto e dopo una breve scalata in libera riesce ad infilarsi nel meandro e a lanciare nel vuoto un sasso che sentiamo cadere di sotto nello stesso posto dove stanno lavorando i Nostri.
Il tempo passa inesorabilmente e la mia testa va spesso alla signora Golfieri che è la a casa che mi aspetta con la caldaia rotta. Nomino talmente tanto quella donna che alla fine decidiamo di chiamare il pozzo seguente, "pozzo Golfieri".
Non lo scendiamo per motivi di tempo e anche perché non abbiamo più materiale d'armo sufficiente, così uno alla volta prendiamo la strada del ritorno.


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