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Maggio 2010
Riassunto di tutta l'attività svolta nel maggio del 2010

Attività svolta Sabato, 01 Maggio 2010

Domenica 2 Maggio 2010 - "BUSO DELA GIASARA"
Sono due settimane che aspettiamo questo giorno, domenica scorsa eravamo un po' tutti impegnati in altre cose, ma oggi no, cascasse il mondo oggi alla Giasara si va per forza. Non siamo "i soliti", Monica e Marco piccolo sono al corso con quelli del Bassano, Renzo a casa con mezza influenza, Sandro ha ospiti a casa, restiamo io , Nino e Loris, i tre veci, a tirare avanti la baracca. Il giorno prima, sabato 1 maggio è stato un tour de force, prima la festa in piazza, pomeriggio riunione scout con pulizia totale dell'esterno del patronato, alle 18 fino all'una di notte fuori a cena con tre mie classe "ciapate fora". Alle 8.00 suona la sveglia, anzi suona il campanello di casa,è il Bepi che vuole le chiavi del garage e la tenda Angela da montare davanti al patronato. Con il clan-scout devono allestire un mercatino e il tempo non promette nulla di buono come le previsioni che annunciano inequivocabilmente acqua per tutta la giornata! Alle 8.30 sono in garage a preparare i sacchi, anche se siamo solo in tre abbiamo grosse ambizioni, l'idea è di scendere, armare la grotta, andare giù un po', tornare indietro disarmando la parte iniziale, recuperare i 100 metri di prolunga e cominciare i lavori di allargamento nel cunicolo iniziale sotto il primo pozzo che è veramente stretto e ci fa dannare non poco quando usciamo dalla grotta con i sacchi. Alle 10.00 siamo dalla Vittoria giù alla fina per il caffè; le tradizioni, dice Nino, vanno rispettate! Alle 11.00 siamo "già" all'ingresso della Giasara pronti per la sognata esplorazione.
Con il mio ipod filmo i momenti cruciali della giornata, il fascino della diretta ha un valore inestimabile. Scendiamo velocissimi a -50, per Nino è la prima volta e tutti proviamo una emozione incredibile. Decidiamo di armare come da manuale, almeno ci proviamo, calcolando ogni cosa e con la massima sicurezza. Abbiamo con noi anche il nuovo tassellatore dell'hilti che è un vero gioiellino e si decide di non risparmiare sui fix: tutto doppio, doppia sicurezza. Appena fuori dalla finestra del primo pozzo sulla cascata, sulla destra, un grosso masso "tacà su par la roccia con le unge" fa un po' paura, se cade arriva giusto in testa di chi sta scendendo sul pozzo. Si decide di demolire il tutto e Loris si mette di buona lena con punta e mazzetta e demolisce il tutto lasciando cadere nel vuoto i massi che, con il loro rumore, danno l'idea di cosa ci sia più in basso. La cosa che colpisce di più è un rumore sordo finale che da l'impressione che il pozzo sia enorme e profondissimo. Nino è un po' preoccupato, lui sognava un pozzo di una quarantina di metri e poi una galleria gigantesca che lentamente ci portava in profondità senza l'ausilio delle corde, vuoi vedere che non è così?
Loris lavora da gran maestro e prepara una piazzola di partenza sulla sinistra, un bel coniglio in alto e via verso le profondità.... Il pozzetto è circa 15 metri, poco dopo siamo tutti e tre sulla base ammirando l'acqua che scende copiosa da due parti e si butta in un altro saltino da 4 metri che Loris arma subito, giù tutti di nuovo.
Più sotto altri 6, 7 metri di pozzo leggermente inclinato che si affaccia poi sul vuoto totale, cosa ci sarà più in basso??? Lanciamo giù dei sassi e arriviamo alla conclusione che ci deve essere un laghetto!!! Altro summit sull'armo, altri due fix e via. Sopra al pozzo la nostra teoria si fa realtà: sotto una decina di metri si vede un laghetto. Misura 5 per 3 ed una spaccatura sulla sinistra che lascia ben sperare. Loris scende ed una volta sul fondo da una occhiata in giro, c'è solo un terrazzino piccolo piccolo e non si riesce ad arrivare dalla parte della spaccatura dove sembra infilarsi l'acqua. Loris risale, scendo io e faccio un pendolo per dare un occhiata un po' più da vicino, ma non c'è la minima fessura che lasci ben sperare. L'acqua tra l'altro è torbida causa i continui nostri lanci di sassi dall'alto e non si capisce la profondità del laghetto. Risalgo e cominciamo a dare un occhiata più in alto per capire se si riesce in qualche modo a bypassare il lago. Ci chiediamo dove è finita l'aria mostruosa che ci ha fatto arrivare fino a quel punto: adesso sentirla è molto più difficile visto che le varie cascatelle danno l'impressione di sentirla, ma probabilmente sono motti d'aria mossi dall'acqua stessa. Risaliamo con l'idea di tornare quando è un po' più secco. Un'altra idea è quella di risalire la cascata di sinistra, la grotta potrebbe continuare anche in alto, perché no!
Una volta fuori dal pozzo cominciamo a recuperare la prolunga e una volta in cima a togliere la corda dei primi pozzetti, abbiamo ancora un oretta di tempo e come programmato al mattino cominciamo a disostruire il cunicolo iniziale. Alle 18.00 siamo fuori dalla grotta, piove a dirotto e più tardi veniamo a sapere che Monica aveva provato a passare di là, ma la pioggia le aveva impedito di raggiungerci. Torniamo a casa felici e contenti, giornata fantastica sotto ogni punto di vista, la grotta ha ormai raggiunto i 100 metri di profondità e lascia ancora dei grossi punti interrogativi.
Alla sera usciamo a festeggiare con birra e pizza. Ci sentiamo dei veri speleologi e forse lo siamo!


Martedì 4 Maggio 2010 - TELEFONATA
Mi chiama Nino per chiedermi se vado allo stadio a vedere la partita dei Vipers, poi mi dice che continua a pensare alle grotte, mi riparla dell'Obelix, abbiamo il trapano nuovo e l'idea di riarmarlo è allettante. Quello è il mostro vero, cosa aspettiamo ad andare???


Giovedì 6 maggio Riunione in sede Speleo
Alla riunione siamo un bel po', ci gustiamo le foto fatte domenica scorsa in Giasara e raccontiamo a tutti com'è andata, per festeggiare come deve andare apriamo una bottiglia di Montepulciano e divoriamo una colomba pasquale. Cosa si fa domenica prossima? I "giovini" sono al corso, restiamo io, Nino e Loris si parla di Obelix ma poi si opta per Giasara, scopo dell'uscita: allargare il cunicolo iniziale e poi giù a fare la risalita della cascata.


Domenica 9 maggio 2010 – "GIASARA"
Ieri Nino e Loris sono stati in perlustrazione per vedere se si riesce a raggiungere l'ingresso della grotta da sotto. Guardando le foto dal satellite vedono una stradina che sale dalla contrada Poloni, c'è anche un'altra casa lì vicino e sembra che la strada da fare sia veramente poca. Dopo un po' di ricerche scoprono che è proprio così, la strada sotto arriva a cento metri dalla grotta. Ottimo! Solito rituale della domenica mattina, preparazione dei sacchi, acquisto cibarie per la giornata, caffè dalla Vittoria e via. Alle 11.00 siamo sotto il primo pozzo, con noi abbiamo anche il gruppo elettrogeno, dovrebbe essere l'ultima volta che serve, il lavoro da fare è tanto e non possiamo rischiare di restare senza batterie del tassellature nuovo. Decidiamo di allargare bene il cunicolo e ben presto abbandoniamo l'idea di andare a risalire la cascata. Oggi si scava e basta, quel cunicolo ci ha fatto tribolare per anni e adesso finché non è largo come deve andare, di sotto non si scende! Lavoriamo come forsennati sempre sotto l'urlo di battaglia del Nino: PARCHE' CONTORCERSE!!! Allarghiamo così tanto che cambia addirittura la fisionomia della grotta. Alle 16.00 siamo sopra la verticale dei pozzetti e lanciamo nel vuoto gli ultimi massi dello scavo; arriva a trovarci anche Davide che illumina la grotta con il suo impianto a carburo, non siamo più abituati a quella luce calda e rossa della fiammella e ci rendiamo conto che ormai i led la fanno da padroni, anche il nostro cervello non riconosce più quella luce rossa e tutto sembra essere distorto (incredibile la testa!). Riarmiamo il pozzo cambiando le partenze e Loris scende a fare pulizia, adesso ci troviamo tutti i sassi sulle varie cenge sottostanti e bisogna liberarle come deve andare: mai avere sassi in bilico sopra la testa! Guardiamo l'orologio e decidiamo che per una volta vogliamo essere a casa puntuali, la grotta e là da qualche migliaio di anni e anche se spostiamo di qualche settimana le esplorazioni, poco cambia.
All'ingresso troviamo anche il Ronzani con il piccolo, approfittiamo di loro per il trasporto del gruppo elettrogeno, un breve scambio di informazioni esplorative e via a casa! Fatto un grande lavoro anche oggi. Mitico GSS!!!


Domenica 16 maggio 2010 – MUSEO DELL'ACQUA
Ieri era un grande giorno per la gente di Asiago, c'è stata la Grande Rogazione e anche noi del Gruppo Grotte c'eravamo: Nino, io, Monica, Marco grande e anche Daniela che ha lasciato a casa il Ciopper a cunare la piccola.
A mezzogiorno tutti a mangiare a casa di Walli e Jil un piatto di mitiche farfalle al Ragu, salame, mortadela, formajo come nei migliori ristoranti.
Nota degna di cronaca, Giancarlo Bortoli che si è presentato al pranzo mostrando tutto orgolioso un coltello taia saladi di sua creazione (non di sua fattura) in madre perla e tutto tempestato di diamanti, fodero compreso, di una bruttura unica (ma proprio bruto).
Le previsioni del tempo davano pioggia per tutta la giornata, invece siamo stati graziati, l'ombrello è rimasto aperto per poco tempo! Che culo!
Oggi, dopo la faticata di ieri, ritrovo al museo per alcuni lavoretti in surplace, scelta delle foto per la mostra estiva sui nostri fiumi sotterranei, studio di fattibilità di una fontana all'esterno. Nel pomeriggio è venuto a farci visita al museo, Gianfranco Gasparotto un vecchi alpinista, presidente del CAI, uomo rivoluzionario, profondo conoscitore della storia del dopoguerra, delle lotte partigiane, delle rivolte dei lavoratori di Trento. Ci ha raccontato un sacco di avvenimenti del passato con lucidità incredibile! Bellissimo questo inaspettato incontro! La speranza è di poter rivedere questo uomo saggio che purtroppo non sta proprio bene di salute. Di certo un segno profondo ha lasciato con le sue idee e iniziative. Grazie Gasparotto!


Domenica 23 maggio 2010 - "BUSO DELA GIASARA"
Bisogna dire la verità, in questo periodo la voglia di andare in Giasara è sempre grande e passa sopra qualsiasi altra idea di esplorazione; i punti di domanda sono tanti come le varie teorie sullo sviluppo della grotta. Alla riunione del giovedì c'era anche Marco grande che ci comunica la sua presenza per domenica: vuole provare a tornare in grotta dopo la pausa forzata causa una appendicite a dire poco "infernale", che lo ha tenuto lontano dalle grotte per un lunghissimo periodo. Monica si è presa l'impegno con i Vipers e deve aiutare allo stadio. Loris deve portare i piccoli in gita. Marco piccolo con il corso all'Abisso Est. Chi promette di venire per la prima volta è Chiara, che da un po' sta provando le tecniche di grotta in sede con l'insegnante Monica che la sta istruendo nel migliore dei modi. Domenica alle 9.00, come sempre a casa mia, ci siamo quasi tutti, manca Chiara che la sera prima si è infortunata in cucina. Prepariamo il materiale per la giornata, le cose da fare sono molte e ci attrezziamo al meglio. Alle 10.00 siamo sul posto, si è aggiunto anche Sandro Ronzani che è riuscito a liberarsi di tutti gli impegni e si è unito a noi.
Armiamo il primo pozzo e scendiamo, proviamo per la prima volta l'emozione di passare con i sacchi per quella che una volta era una strettoia e che adesso sembra una comoda autostrada, dopo il bel lavoro di disostruzione fatto l'ultima volta. Scendiamo il secondo con partenza comodissima e ci fermiamo sulle cengie a fare pulizia del materiale gettato di sotto con gli scavi.
Dopo un bel po' di lavoro a Marco viene un idea geniale: perché non cambiare la partenza del terzo pozzo? A me l'idea piace perché sono anni che ci penso e non voglio perdere questa occasione, Nino dice che è un lavoro in più, ma alla fine ci accontenta. Dobbiamo solamente allargare un po' un passaggio e poi la partenza dal pozzo si fa i tutta comodità da una cengia che sembra fatta apposta per accogliere dolcemente gli speleologi.
A mezzogiorno siamo sopra il pozzo della cascata; per un po' pensiamo sul da farsi, ma poi vista la notevole quantità d'acqua che scende giù, optiamo per armare la tirolese e andare a vedere il camino che si vede di fronte al pozzo. Marco prende in mano la situazione e comincia a piantare fix aiutato da Nino e da Sandro, che da fuori gli fa sicura. Io approfitto per fare filmati, ma non ho tanta fortuna: prima l'ipod finisce in mezzo alla frana insieme al faretto, poi subito dopo averlo recuperato scopro di essere senza batterie. Ho con me anche la macchina fotografica e faccio un po' di foto esplorative.
Marco è felice del suo rientro in grotta dopo tanto e lo sta facendo armando una tirolese magistralmente. In un'ora di lavoro è dall'altra parte dove viene raggiunto anche da Nino. Da lì piantano ancora un paio di chiodi e salgono il camino fino la prima sosta, doppiano la partenza e saliamo tutti.
Lo spettacolo che ci troviamo ad ammirare è notevole, c'è un ampio camino che sale per una decina di metri, leggermente inclinato e l'aria passa tutta di lì. L'ingresso della Giasara è un ingresso basso, la grotta probabilmente si sviluppa in su e noi la dobbiamo risalire. Facciamo qualche foto e sentiamo del rumore da sotto: è Davide che finito in macelleria ha deciso di unirsi a noi. Marco e Sandro devono tornare a casa; io, Nino e Davide vogliamo andare giù a dare un'altra occhiata al laghetto. Scendendo guardo la partenza della cascata da sotto e anche quella sembra essere interessante come strada da risalire. Nino prova nuovamente a ragionare su una fessura in alto prima del laghetto ed è convinto che con poco lavoro da là si può bypassare il laghetto (sarà vero). Alla fine scendiamo giù e ci rendiamo conto che tutto sommato anche la sotto c'è la possibilità di lavorare e cercare di allargare il passaggio. Siamo contenti e ritorniamo su, non prima però di aver allargato un'altra strettoia che dava un po' noia, stiamo veramente affrontando l'esplorazione con intelligenza e accuratezza.
Fuori ci mangiamo il meritato panino con sopressa. Alla sera costata su al Kubelek.


Domenica 30 maggio 2010 - "BUSO DELA GIASARA"
Siamo solo in tre: io, Nino e Marco piccolo, finalmente anche lui ha finito il corso e può godere con noi le meraviglie scoperte negli ultimi due mesi. Nino ha in mente di allargare quella finestra sopra il laghetto; io no, vorrei andare subito sul fondo e cercare in quel punto, a pelo d'acqua la prosecuzione.
Con noi abbiamo tutto il necessario. Come sempre ultimamente, assecondo le idee del "vecchio" e ci fermiamo a lavorare sulla finestra alta. Non è proprio un bel lavorare perché siamo a una decina di metri dal fondo e per raggiungere la "zona di scavo" bisogna ogni volta spostarsi con l'ausilio di una tirolese, una volta di là passarsi gli attrezzi e via così. Nino non si perde d'animo, anzi, probabilmente è come il vino buono, più invecchia e più...si lancia nello scavo e in poco tempo riesce ad infilare la testa dentro una stanzetta di un metro cubo di misura, sul fondo della terra e con l'ausilio del suo mitico toscano nota una certa quantità d'aria che esce da una fessura in basso. Mi infilo anche io e decidiamo che forse quella non è la via buona. Torniamo sui nostri passi e scendiamo giù nel laghetto. Anche qui c'è da fare un bel po', attrezziamo così la terza tirolese della grotta che ci fa circumnavigare tutto il "lago" senza finirci dentro. La zona dove scavare sembra buona e Nino, ancora una volta implacabile, usa tutta la sua energia per iniziare uno scavo da manuale nella spaccatura dove sembra infilarsi tutta l'acqua. L'acqua che scende dalla cascata è sempre molta, non si capisce bene da dove poi defluisca, per cui pensiamo che il laghetto sifoni e l'acqua sparisca nel nulla più avanti. Lavoriamo per un bel po', Nino spostando un paio di massi, riesce a vedere oltre, sembra che la fessura si allarghi poco più avanti, adesso tocca a me disostruire un po', ma appena giunto in zona cantiere, il trapano a batteria ci abbandona. Fine del gioco! Do' una occhiata anche io al meandro e non sono tanto ottimista come lo è il mio amico Nino. Prepariamo i sacchi e prendiamo la via del ritorno, Marco come provetto speleologo è veramente bravo (el xe anca xovane) e in 40 minuti siamo tutti e tre fuori a goderci l'ormai consueto panino con sopressa e maionese. Divertiti anche oggi!!!


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