Mullerloch - Niente botto di fine anno

E' quasi natale, l'anno sta finendo, abbiamo scavato tanto ma i risultati sono stati un po' al di sotto delle nostre aspettative. Sappiamo che qui da noi le grotte più vistose sono già state viste e salvo casi eccezionali, le altre te le devi guadagnare metro per metro. La zona di Lusiana e Conco dove lavoriamo abitualmente è una zona che certamente cela vuoti inimmaginabili che negli anni a venire, ci porteranno ad esplorare in zone profonde, in direzione delle sorgenti, forse verso l'Oliero. Accedervi è però molto complicato ma noi ci stiamo provando da anni soprattutto seguendo tutti gli indizi che le grotte della zona ci stanno suggerendo.

Questi indizi altro non sono che i respiri che il massiccio si lascia sfuggire, indicandoci la via da seguire. Queste vie, per chi le ha sapute percepire con costanza e pazienza, sono molteplici e hanno dei nomi: Panoramix, Buela, Haisbint, Asterix, Falbalà, Hornerloch, Fagaron, Mullerloch. Non sono ancora grandi grotte ma probabilmente, se ci crederemo, lo diventeranno.

All'ultima grotta della lista abbiamo dedicato sforzi titanici; basti pensare che qui nell'anno in corso abbiamo dedicato ben sei uscite e un'altra decina negli anni scorsi, il tutto per una decina di metri di grotta. Per la scoperta sensazionale potrebbe però mancare veramente poco. Nell'ultima uscita di luglio abbiamo intravisto un pozzetto e non si sa mai che non si riesca a chiudere l'anno con il botto. Sulla mulattiera che porta alla grotta c'è un po' di neve ma entriamo lo stesso con le macchine. A circa 200 metri dall'ingresso troviamo un albero abbattuto dal vento che ci sbarra la strada. Sembra non essere la nostra giornata e propongo di cambiare grotta. Giacomo non approva, sostenuto dagli altri. Scarichiamo le macchine e ci prepariamo a proseguire a piedi. Nel frattempo veniamo raggiunti da un uomo che avevamo notato al bivio con la strada di Camporossignolo. Si presenta, è l'assessore ai boschi del comune di Lusiana e ci chiede se abbiamo il permesso per entrare nel divieto. Naturalmente siamo in regola, facciamo due chiacchiere e ci avviamo alla grotta. Fa piuttosto freddo e nevica, saranno 3-4 gradi sotto zero e per evitare che chi resta fuori crepi di freddo allestiamo con un telo e corde una pseudo tenda. L'aria che esce dal Mullerloch è circa sui 10 gradi e nonostante la tenda sia aperta su di un lato per buttare fuori il materiale di scavo si sta abbastanza bene. Ci alterniamo sul fondo e la fessura sul pavimento viene a poco a poco allargata lasciando intravvedere uno stretto pozzetto. Sotto sembra ci sia spazio per cui buttiamo giù tutto il materiale che produciamo allargando. Sono ormai le 3 del pomeriggio quando, nonostante sia ancora stretto mettiamo due fix e Giacomo prova ad infilarsi. Passa e scende sullo stretto per 7-8 metri e lo seguo a ruota. Il fondo del pozzo è piuttosto stretto e in parte occupato da una gran quantità di sassi e pietrame caduto dall'alto durante le operazioni di scavo. Per proseguire sarà necessario tirar fuori tutto il materiale. La prosecuzione evidente non c'è, non abbiamo fatto il botto di fine anno ma l'aria che si sente salire da sotto è sempre tanta. Non molleremo, torneremo l'anno prossimo.

Auguri a tutti!