Quando la memoria fa acqua
Partecipanti: Jack, Nino
Oggi siamo io e Jek. L'obiettivo e quello di esplorare un pozzo che mi è stato segnalato da un amico in cima al monte Kaberlaba, poco sopra alla grotta scoperta da Moreno qualche anno fa. In settimana, approfittando della precisa serie di indicazioni in mio possesso,ho fatto un giro in zona riuscendo a trovare l'ingresso. La grotta, profonda almeno una decina di metri sembra interessante. Arriviamo con il pik up a venti metri dall'imboccatura, armo su abete, rinvio con un fix sulla parete d'ingresso e scendo. Il tiro di corda è di una decina di metri e si atterra su frana in un ambiente molto ampio. A monte vedo l'arrivo di una galleria con un bivio ma dopo pochi metri chiude. Scendo verso il fondo della frana e vedo che un grosso masso tappa uno stretto pozzetto, possibile proseuzione. Urlo a Jek che è ancora all'esterno di scendere con il sacco da disostruzione. Mentre cerco di spostare il macigno mi accorgo che in centro ha un buco da 12 da cui escono due fili elettrici. Mi rendo conto che si tratta di un tentativo andato a vuoto di aprire il passaggio, probabilmente risalente a parecchi anni fa. Arriva Jek con tutto l'occorrente e incominciamo a scavare. Sotto di noi in pozzetto da cui sale un po d'aria. In un paio d'ore scendiamo di qualche metro e la fessura continua. Si è fatto tardi e usciamo lasciando un punto interrogativo in fondo a quel pozzo. Una volta tornato a casa ho consultato l'elenco catastale scoprendo che la nostra grotta l'ho rilevata io nel lontano 1989. E la 3824 V VI, Buso del percorso vita, profondo 14 metri per 35 di sviluppo e di cui non serbavo alcun ricordo. Colpa della vecchiaia?
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patao