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Quando storia e speleologia si incontrano
Monte Corno - Malga Fonte

Attività svolta Domenica, 12 Maggio 2013

Partecipanti: Elena, Marcone, Monica, Nino
Altri partecipanti: Sabina e Cesare

MALGA-FONTE-12.05.2013

Domenica 12 maggio 2013. Anche oggi, seppur reduci dalla Rogazione, optiamo per una giornata all'insegna della speleologia. Pensiamo a qualcosa che non sia troppo impegnativo e decidiamo nel pomeriggio di andare alla ricerca di un buco soffiante di cui ha avuto indicazione il Nino.
Ci troviamo alle 13.30 alla Fina anche se stavolta niente caffè visto che il bar è chiuso...
Ci siamo io, Nino e Monica. Carichiamo tutto sul furgone di Nino, e dopo aver fatto tappa prima a casa del Jack e poi a casa del Nino, finalmente ci muoviamo in direzione Monte Corno, zona Malga Fonte.
Dopo un rapido consulto della sua cartina IGM Nino decide la via da prendere. Lungo la strada troviamo alcuni tratti ancora parzialmente innevati, ma con il furgone di Nino procediamo tranquilli, o almeno fino a quando
arriviamo ad un bivio dove la neve si fa piuttosto alta... Siamo tentati di proseguire ma preferiamo non correre rischi perciò decidiamo di fare dietro front.
Ma proprio in quel momento arriva un fuori strada che incurante della neve va avanti senza nemmeno rallentare...proprio quello che ci voleva! Immediatamente Nino toglie la retro, innesta la prima e preme sull'acceleratore seguendo le scie del fuoristrada...che fortuna eh!
Ad un certo punto però, di fronte a noi, ecco una piccola salita ben innevata... Io e Monica ci guardiamo un po' preoccupate, ma Nino, fiero del suo pick-up, procede convinto... cominciamo a sbandare e sentiamo le ruote non fare più presa sulla neve...Monica comincia ad agitarsi, mentre io mi metto a ridere...chissà perché ma questa scena mi sembra di averla già vista...!
Nino non si scoraggia. Fa retromarcia e prende la rincorsa per un altro paio di volte, fino a quando riusciamo a passare oltre e a proseguire il nostro viaggio.
Tra un aneddoto e l'altro arriviamo a destinazione, parcheggiamo, scendiamo e cominciamo a farci un giro nei dintorni, alla ricerca di una croce che dovrebbe essere in prossimità di questo buco.
A ridosso del bosco notiamo una città di roccia che decidiamo di andare a vedere. Proprio tra queste rocce troviamo la famosa croce e li vicino un buco che effettivamente sembra promettente. Prima di darci ai lavori ci facciamo però un altro giro attorno e scopriamo un'altro buco che ci ispira anche più del primo.
Da un'apertura in mezzo ai massi Nino prova a lanciare dei sassi che sentiamo rotolare per un po'...decidiamo di attaccare!
Ci riavviamo verso il furgone per recuperare il materiale e nel mentre vediamo che finalmente ci hanno raggiunto anche Marcone, Cesare e Sabina con 3 bei cani al seguito.
Sono l'unica ad avere l'attrezzatura completa perciò tocca a me calarmi nel buco. Nino e Marco preparano gli attacchi esterni, io armo e scendo seguita da Monica che, attrezzata con tuta e caschetto, mi assiste fino all'ingresso dove preparo un altro attacco.
L'aria c'è tutta, impossibile non farci caso. Dopo essermi assicurata che i sassi, che in parte occludono l'ingresso, siano ben stabili, infilo la testa cercando di illuminare il più possibile. Descrivo agli altri ciò che vedo: un bello scivolo fangoso pavimenta l'inizio di una galleria così ben fatta da sembrare quasi militare...ma comunque l'aria c'è!
Finalmente comincio a calarmi giù, scendendo adagio, fino a dove il fango finisce...a ridosso di una muretta di sassi...! Alzo gli occhi e davanti a me vedo delle vecchie travature in legno che ancora tentano di sostenere le pareti.
Confermo agli altri che si tratta di una galleria militare ma già che ci sono voglio vedere un po' di questo posto che, ancora, dopo tanti anni, "odora" così intensamente di storia, di guerra, di vite perdute...
Mi muovo con cautela... il posto mi affascina ma allo stesso tempo mi suggestiona e ho quasi timore di disturbare...
Davanti a me la galleria sembra procedere per un bel po'. Ne percorro il primo tratto scoprendo subito varie diramazioni su entrambi i lati che sembrano portare ad altri ingressi franati e sono numerose le travi di legno che si trovano accatastate qui e là.
Noto che gli scavi hanno intercettato delle fessure naturali, tra l'altro concrezionate, ma per definire se possono essere potenzialmente interessanti serve una visita più accurata.
Sento da fuori Monica e gli altri che mi chiamano, così decido di tornare indietro visto che sono lì da sola.
Al racconto di ciò che ho visto Nino e Marco propongono di tornare una sera per visitarle e ci sembra un ottima idea.
Nel frattempo delle grosse nuvole nere si stanno avvicinando minacciose accompagnate da rumore di temporale.
Raccogliamo in fretta il materiale, io e Monica ci cambiamo, carichiamo tutto sul furgone ed eccoci di ritorno in quel di Asiago dove, prima di salutarci, beviamo qualcosa assieme e ci accordiamo sull'attività della settimana.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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Commenti (1)

  • Monica Ravagli

    Monica Ravagli

    16 Maggio 2013 at 13:06 |
    Mi sa che ti sei (volutamente) dimenticata di citare una famosa pomata che durante la sosta per il caffè è stata citata più volte. hihihihihihihihi

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