Quel che conta xe la ponta
cronaca di una disostruzione mai nata
Partecipanti: Elena, Jack, Nino
Avevamo detto solo abissi. Più facile a dirsi che a farsi. Con tutta l'acqua che viene giù
ormai da mesi, trovare un obiettivo sensato per le nostre esplorazioni in questa direzione
diventa estremamente difficile. Le risalite agli Abri sono sotto cascata,le grotte in
Bertiaga non raggiungibili per la neve, Falbalà e Hornerloch bagnatissimi. Ci rimarrebbe
da disotruire un meandro alto in Buela ma anche qui ci potrebbe essere troppa acqua. Alla
fine decidiamo di andare in Giasara,che almeno è un signor abisso. Da meno 70 in giù
sappiamo che sarà un fiume in piena pertanto punteremo ad una disostruzione a meno 60
circa e precisamente il nostro obiettivo di oggi sarà la cascata di sx. Si tratta di una
cascata sempre attiva anche nei periodi più siccitosi che esce da una stretta fessura
posta a pochi metri al di sotto della partenza del Ravagli. Da osservazioni fatte l'anno
scorso riteniamo che la maggior parte dell'aria che esce dall'ingresso (che lavora da
ingresso basso) provenga dalle zone a monte,appunto il ramo Ravagli. Qui le disotruzioni
sono diventate problematiche proprio perchè stiamo scavando al di sotto di una frana.
Arrivarci da un'altra parte,magari percorrendo al contrario il percorso dell'acqua non
sarebbe male e potrebbe dare accesso alle parti alte che certamente esistono. L'abisso che
stiamo esplorando non è certamente stato generato dalle acque dalla parte della Giasara
che conoscevamo. Il cunicolo semi-artificile che abbiamo scavato a meno 50 ci ha
consentito di entrare in un'altra grotta la cui parte a monte ci è ancora in gran parte
sconosciuta. Tentare perciò di forzare l'ingresso della cascata soprattutto adesso che i
pozzi al di sotto sono stati disarmati ci sembra la cosa giusta da fare. Nel preparare il
materiale non trovo la borsa da armo. Poco male ,penso, passerò a casa di Jek a prelevare
quello che manca. Come sempre ore 9 alla fina. Anche oggi siamo in tre, io, Elena e
Giacomo con due trapani e 7 batterie. Il tempo è bello, carichiamo tutto sul cassone del
mio L200, passiamo a prendere i panini dalle fornarete, a casa di jek dove preleviamo un
pò di placche fix e maillon e via verso i Pologni. Prima di entrare in grotta, mentre
mangiamo il primo panino ci facciamo un giro nella vicina cava dove scopriamo un piccolo
buco soffiante in un punto dove hanno da poco iniziato a sbancare. Lasciamoli scavare,
torneremo a vedere in futuro. Entriamo in grotta, non c'è molta aria e in breve siamo a
-50. Giacomo riarma il P 20 e in un un batter d'occhio siamo tutti e tre ai piedi dela
cascata che come sempre butta bene. Facciamo un corrimano unendo la corda da cui siamo
scesi con quella che sale verso il cunicolo da disostruire . Dobbiamo salire e mettere un
paio di fix per alzarci di un metro e poter lavorare. Assicuriamo i sacchi (siamo su di
una cengia sopra ad un quaranta), prepariamo il trapano e......cazzo la punta da 8!!!!!!.
Rimettiamo tutto nei sacchi e via verso casa.
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