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Ritorno al piccolo sprunk

Attività svolta Domenica, 20 Dicembre 2015

Partecipanti: Elena, Nino

Dopo la mezza delusione di domenica scorsa al tuar abbiamo bisogno di una pausa tecnica. Siamo solo io e Elena e la nostra intenzione é di andare a rivedere una vecchia grotta esplorata dal nostro gruppo nel 1976, il Piccolo Sprunk. Il monte Sprunk è conosciuto per la presenza sulla sua sommità dell'abisso omonimo. Questo abisso, conosciuto da tempi immemorabili, fu teatro di un episodio tragico. Il 28 maggio1916 nei suoi pressi fu attuata da parte del nostro esercito una delle purtroppo numerose decimazioni e dodici fanti della gloriosa brigata Catanzaro vennero fucilati e gettati nel profondo pozzo. Intorno agli anni 50 l'abisso venne visitato dalla XXX Ottobre e dal GG Asiago. In seguito, negli anni 60 venne usato per molto tempo come discarica dal comune di Asiago. Per quasi un decennio nel Buso del Spunk venivano scaricati giornalmente i camion della nettezza urbana comunale. Noi del Gss scendemmo nello Sprunk nel 1979 rilevando il grande pozzo fino ad una profondità di 78 metri. Nauralmente atterrammo su di un enorme montagna di immondizia che occupava tutta la base che occludeva inesorabilmente ogni possibile prosecuzione. Il Piccolo Sprunk si trova ad una cinquantina di metri dal fratello maggiore ed è un meno 15. Ora, dopo circa 40 anni dalla prima esplorazione,torniamo per vedere con altri occhi e altri mezzi se chiude veramente o se per caso esista un collegamento con l'abisso vicino. Arriviamo con il mio vecchio L200 sino a due metri dall'ingresso, ci cambiamo e scendiamo. Il pozzo è molto bello e concrezionato e a pochi metri dal fondo arrampicando un po si entra in una saletta-camino anch'essa concrezionatissima. Piu in basso, sul fondo i depositi calcitici cementano ogni cosa lasciando poche speranze. Scaviamo un po nella qfrana in quanto ci sembra che salga un po d'aria ma senza risultato. Risalendo, a 3 metri dall'esterno, una fessura tra roccia e terra collegata con un camino che sovrasta il fondo ci illude per un po in quanto si intravede la partenza di una condottina. Pendolo un po, allargo la fessura e mi infilo ancora assicurato alla corda esterna. La condottina c'è ma chiude dopo 3 metri. Disarmiamo, panino e breve battuta in zona. Un po piu a monte ci dovrebbe essere il Buso caldo, un fantomatico buco che non siamo mai riusciti a trovare e neanche stavolta troveremo. Tornando verso Asiago, lungo la valle del Barenthal, incontriamo una coppia di amici speleo di Marostica con cui ci fermiamo a fare due chiacchiere. È ancora presto e perciò facciamo a tempo a spostarci sul Bertiaga per una battuta in zona Tuar. Lungo la strada, dalla macchina, Elena nota una fessura fra due massi. Scende e scopre un possibile pozzo da disostruire che sarà uno dei prossimi obiettivi. Concludiamo la giornata girovagando sopra la bellissima citta' di roccia del Bertiaga senza trovare grotte ma godendo di posti e panorami fantastici.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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