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Settefagari

Attività svolta Domenica, 01 Gennaio 2017

Partecipanti: Davide, Elena, Giacomino, Jack, Marcone, Monica, Mus, Nino
Altri partecipanti: Cesare

Anche in questo 2017 vogliamo partire bene, grandi sfide ci attendono. Reduci dai bagordi del 31 decidiamo di andare in grotta anche a copodanno. Ci troviamo dal Jek all’una e mezza del pomeriggio e siamo in parecchi, come non succedeva da tempo. Il nostro obiettivo è quello di andare a vedere un nuovo buco che abbiamo trovato io e Jek a Campomulo, in località Sette Fagari. Una settimana fa, di ritorno da una battuta alla Stretta delle Prusche, ci eravamo fermati a cercare l’ingresso dell’Abisso di Campomulo da noi esplorato con le scale più di 40 anni or sono. Prima di imbatterci nella grotta oggetto delle nostre ricerche , a non piu di 30 metri dall’Abisso, ci imbattemmo in un bel pozzetto di 6-7 metri, dall’aspetto interessante. La grotta è molto vicina alla strada, siamo in tanti ma ci cambiamo in 4. Armiamo su pianta e scende Giacomino seguito da Jek. IL pozzo, un bel fusoide, presenta sul fondo una fessura verticale molto stretta. Jek vi si infila per qualche metro fino a trovare una curva dove non si passa. Per oggi non è il caso di mettersi a disostruire in quanto, vista la mancanza assoluta di neve, la montagna è piena di gente che cammina. Passiamo così al vicino Abisso di Campomulo per dare un’occhiata fino a sopra il p 80. Anche qui armo su pianta e scendo seguito da Giacomino, Elena e Jek. Alla base del primo pozzo ingombro di massi di crollo mi infilo in due o tre posti prima di trovare la via buona. C’è tanta aria e soprattutto parecchie bombe a mano( o fumogeni) che sembrano ordigni recenti, visto il buono stato in cui si trovano. Elena mette un paio di chiodi badando a non toccare i “ giocattoli” sparsi lungo il percorso e scendiamo il secodo pozzo arrivando in una saletta. Qui il pavimento è costituito da una grande frana sospesa formata da blocchi enormi dall’aspetto poco stabile. Tra i massi due aperture si aprono sul nero sottostante. Butto qualche sasso e lo sentiamo battere lungo i 100 metri di pozzi che abbiamo sotto i piedi. Per scendere oltre bisognerà mettere in sicurezza la frana e fare un pò di pulizia. Oltretutto il freddo è intensissimo per cui usciamo con cautela disarmando. Abbiamo iniziato l’anno in scioltezza. Torneremo.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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