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Settembre 2010
Riassunto di tutta l'attività svolta nel settembre del 2010

Attività svolta Mercoledì, 01 Settembre 2010

Domenica 5 Settembre 2010 - "BUSO SU IN BERTIAGA"
Non molliamo neanche qua, siamo veramente curiosi di vedere cosa c'è sotto questa grotta. Loris questa volta non viene; io, Nino Marco grande e Monica teniamo duro.
Finiamo il lavoro sulla strettoia in pendenza sotto il primo pozzo e poco dopo Nino è già con le gambe sul vuoto sopra il secondo pozzetto e prepara l'armo. Scende sul fondo e si mette subito alla ricerca della famosa strettoia che lo aveva fermato un sacco di anni orsono, a ruota scendiamo tutti e ricominciamo a scavare su un meandro che assomiglia moltissimo agli Abri Sassi. In alto ci sarebbe anche un'altra via che potrebbe essere anch'essa valida, ma alla fine optiamo per la parte bassa. Non c'è un grosso lavoro da fare, infatti dopo una mezz'oretta di scavi, siamo già dall'altra parte della strettoia e davanti abbiamo il meandro che largo e alto continua per una quindicina di metri. Nino, arrivato in fondo esclama: "Proprio qui, proprio in questo posto ci siamo arresi, e da qua che dobbiamo ricominciare". La frase ci fa un po' sorridere visto che per ben due uscite abbiamo continuato a scavare per arrivare fino a qui, ma i magretti dell'epoca erano stati veramente bravi; tocca ora a noi far vedere dove possiamo arrivare con i mezzi moderni di scavo.
Facciamo a turno: uno davanti scava, gli altri in fila indiana fanno un passamano di materiale che pian piano esce dalla strettoia e va a finire nei vari buchetti del meandro, che sicuramente non portano da nessuna parte.
Scaviamo per tre ore abbondanti ma, prima di lasciare la cavità, cerco di infilarmi sulla strettoia che sembrava avere la buona prosecuzione verso il basso, mostrando un pozzetto profondo circa un metro e mezzo; invece guardando davanti, si intravede qualche cosa di nero e delle concrezioni che ci fanno cambiare idea.
La prosecuzione sembra ora essere proprio quella, meglio ancora! La prossima volta sappiamo già dove lavorare e possiamo tranquillamente lasciare cadere tutto il materiale giù nel pozzetto liberandoci dalla fatica di portarlo fuori. Guadagniamo l'uscita e ci avviamo verso casa, stavolta però senza le Mazze Tamburo.


Domenica 19 Settembre 2010–"BUSO SU IN BERTIAGA"
Loris non c'è e questa volta anche Nino gli fa compagnia. Ritrovo a casa mia come sempre e preparativi per l'uscita. Arriva Monica, sempre in anticipo, Marco piccolo e Davide. Monica scende dalle fornarette a fare la spesa mentre noi riempiamo i sacchi, saliamo tutti sulla mia macchina e via verso il Bertiaga.
Marco e Davide non hanno mai visto la grotta per cui li informiamo che bisogna fare una certa attenzione in cima al primo pozzo visto la grande quantità di materiale sospesa nel vuoto. Scendiamo senza problemi fino all'attuale cantiere di lavoro e via con gli scavi. Il lavoro da fare sembra poco eppure ogni volta che ho l'impressione che si passi, mi infilo e a malincuore mi accordo che ancora non si passa e devo ritornare sui miei indietro e allargare ancora un po' il passaggio. Ci ho provato per ben tre volte, alla quarta però non sbaglio e riesco ad infilarmi.
Arrivo ad una stanzetta piena di concrezioni e già le mie urla di gioia fanno eco nella grotta, alzo gli occhi e vedo davanti a me un altro passaggio facilmente percorribile e dando una prima occhiata di là, mi rendo conto che dietro c'è qualche cosa di veramente grande. L'adrenalina sale, questo momento è ogni volta qualche cosa di magico, urlo agli altri di venire avanti e intanto mi infilo nel pertugio sbucando in un salone lungo una decina di metri, largo cinque e alto una ventina. Sono super-felice e non so dove buttare lo sguardo, ma inconsciamente cerco la via, il passaggio per andare ancora avanti. Purtroppo non lo trovo e dopo aver aspettato gli altri, passiamo al pettine ogni fessura. Il fondo della sala è una grande frana fatta da grossi massi che lasciano vedere passaggi un po' dappertutto. Marco si infila in quello che sembra promettere meglio e riesce ad abbassarsi per circa cinque metri, poi però stringe e deve desistere, lanciando giù qualche sasso sembra che sotto ci sia qualche cosa, però bisogna lavorarci. Cerchiamo l'aria ma non la troviamo, spostiamo dei grossi massi giù in fondo alla sala, ma nulla si apre sotto di noi. Appena dentro lo stanzone, c'è un posto dove si può risalire in opposizione al camino; mi arrampico e salgo una decina di metri, vedo una fessura e mi infilo, mi trovo alla base di un altro camino e davanti a me un altro pozzetto da scendere in libera. Salto dentro e sul fondo una fessura che sicuramente da qualche parte porta, bene! Decido di scendere, ma vengo attratto da un'altra fessura: dentro, un'altra stanzetta. Con la mente vado al rilievo che ne verrà fuori e penso che questa grotta è proprio bella.
Torno giù e Marco mi sta aspettando di là nel meandro; Monica è già uscita e Davide è partito da pochi minuti. Ci fermiamo sotto il secondo pozzetto per indossare l'imbrago che appena entrati avevamo tolto per comodità, comincio la risalita e Marco mi segue, dice che mi lascia andare avanti, perché lui è un po' pericoloso e spesso "bombarda" chi è sotto ai pozzi che aspetta. Rido ma accetto volentieri l'invito. Esco velocemente e appena fuori dalla galleria della guerra do un'occhiata verso la valle dove presumibilmente, sotto c'è la grotta. Mi sposto di una cinquantina di metri quando sentiamo un boata che ci fa tutti sobbalzare e correre verso l'ingresso della grotta. Conclusione, Marco ha messo un piede nel posto sbagliato e ha "bombardato" lanciando nel pozzo un travone di legno e un bel po' di materiale.
Per fortuna mi ha fatto salire per primo, avrei passato un bel momento di terrore se fossi stato la sotto.
Torniamo a casa contenti e come sempre: chi scava trova!


Giovedì 30 Settembre 2010 – "MUSEO DELL'ACQUA"
Facciamo la riunione su al museo così intanto possiamo ance fare qualche lavoretto. A dire il vero per questa sera avevamo grandi progetti: trovarci qua al museo verso le 18.00, andare su a dare un occhiata al buco che Moreno ha trovato questo inverno dietro la cava della bomba, mangiare un panino e poi andare avanti con il lavoro in sala proiezioni.
Nino mi telefona verso le 17.00 e mi dice che difficilmente riuscirà ad arrivare per le sei, io e Monica ci troviamo al museo e decidiamo di non andare in grotta ma di concentrarci sul lavoro che è ancora lungo.
Dopo un po' arriva anche Nino che approva la nostra scelta e si unisce a noi nel lavoro e verso le nove arrivano tutti gli altri per quella che dovrebbe essere la riunione del giovedì. Alle dieci e mezza mettiamo via gli attrezzi e decidiamo di andare su a vedere il buco, tutti sul cassone del pik-up del Nino via per la strada che porta alla grotta.
Una volta arrivati cominciamo con il lancio sassi per valutare la profondità dell'"abisso" e alla fine decidiamo che domenica bisogna dedicarla proprio a questo buco. Cosa ci sarà???


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