Tuarloch
L'esplorazione continua alla grande
Partecipanti: Davide, Elena, Jack, Nino
Altri partecipanti: Marco Minsele
Oggi è il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, e noi del GSS lavoratori (nel senso speleologico del termine ) lo siamo di sicuro. Per questo decidiamo di "onorare" la giornata con un'uscita in grotta, destinazione Tuarloch. Lì, sappiamo attenderci un pozzo aperto domenica scorsa ma non sceso (in attesa del mio ritorno da Palermo).
Siamo tutti pieni di speranze e buoni propositi ma nessuno osa esprimerli per timore di portare sfiga…Stamattina il ritrovo è con mezz'ora di anticipo (l'idea è quella di uscire in tempo utile per unirci alla festa del 1° maggio), così ci limitiamo alla nostra usuale colazione alla Fina, organizziamo le macchine e via verso il Tuarloch.
Dopo una breve sosta per spalare l'ultima neve rimasta (grazie al volenteroso Davide) che ostruisce l'ingresso della strada bianca eccoci pronti, cambiati e attrezzati, facciamo una foto di gruppo prima di entrare e giù per lo scivolo fangoso, il pozzo d'ingresso, poi il Pozzo di Domanda, e via per la saletta laterale. Qui recuperiamo la corda avanzata nel sacco (circa 20 m) e ci infiliamo nel meandro, ora molto più agevole dopo i lavori di allargamento di domenica scorsa.
Finalmente arriviamo nella Sala Palermo dove ci aspetta il fatidico pozzo da scendere. Facciamo una bella pulizia del materiale instabile, approntiamo gli armi e in breve Giacomo scende il pozzetto fondo giusto pochi metri che decidiamo di chiamare Pozzo Primo Maggio (tanto per tenere a mente la data di esplorazione), atterra su un pavimento franoso e dopo una rapida occhiata intorno individua subito dove concentrare i lavori. Così ci diamo allo scavo e in men che non si dica vediamo il buco su un lato del pavimento aprirsi e il pozzo sottostante cominciare a prendere forma.
Giacomo lancia un sasso, un altro e un altro ancora e anche se il tonfo finale non sembra poi così lontano intuiamo che l'ambiente sottostante si fa più grande.
ll materiale da ripulire è parecchio ma non ci perdiamo d'animo e ben presto le nostre fatiche sono ripagate…il buco è diventato un ingresso longilineo degno di un signor Pozzo e Nino è subito pronto con il trapano alla mano.
Nella trepidazione generale di scoprire cosa si cela sotto di noi a malapena sento il rumore della punta che fora la roccia mentre osservo la polvere bianca "sporcare" la mia tuta. Qualche colpo di martello ben assestato ai fix, un po' di giri di chiavetta, i nodi inseriti nei maillons…ed eccomi pronta a scendere, onorata di poter vedere per prima la verticale chiamata Pozzo della Libertà.
Così, dopo avere fatto disgaggio del materiale fermatosi poco sotto, vado giù guardandomi attorno e poi verso il basso subito in cerca del "punto buono". La corda a mia disposizione non è molta, ma è quanto basta per atterrare su una cengia, spostarmi sulla sinistra e vedere che la calata prosegue e gli ambienti diventano sempre più grandi…in preda all'emozione invito gli altri a scendere e godere di questo spettacolo.
Ah, quando si dice il piacere della scoperta…e che scoperta!!!! Ancora una volta è Giacomo a cimentarsi nel lancio del sasso mentre tutti zitti ascoltiamo quel tonfo che speriamo arrivare più tardi possibile. Preferiamo non azzardare grandi numeri, ma fa niente. Stavolta il pozzo è proprio li, e con l'aiuto dei nostri impianti led e del mio super illuminatore lo spazio che diventa molto grande e quel buio che tanto ci piace sono inequivocabili, basta solo attrezzare e proseguire la discesa.
Per oggi, volenti o nolenti, ci "accontentiamo" visto che in ogni caso non avremmo materiale sufficiente a disposizione. A turno scendiamo tutti a guardare la fatidica prosecuzione imprimendoci ben bene nella mente quell'immagine su cui poter fantasticare fino alla prossima esplorazione.
Anche oggi usciamo dalla grotta infangati ma molto felici, compreso Marco che, oltre a essersela cavata bene, ha goduto (e noi con lui) anche della fortuna del principiante.
Indubbiamente altra giornata memorabile che festeggiamo con birra, vino e le tante leccornie preparate per la Festa del 1° Maggio in piazza ad Asiago.
Commenti (6)
Monica Ravagli
Mirko Fossa
Filippo
Filippo
Monica Ravagli
Davide Sostizzo
Kele
Semoi grandi cimbri (va ben dei so un cimbro mezo zaleto)