Rilievo del Brutto Buso

Voragine del Brutto Buso

21 novembre 1948

Il giorno 21 novembre 1948, il Gruppo Grotte Asiago del Club Culturale Artistico ha organizzato una esplorazione della voragine del Turcio, detta anche "Bruto Buso" in vicinanza della fattoria del Turcio a circa 4,4 km. da Asiago: quota m. 1125. Componenti la spedizione: Ing. Rigoni Andrea, Mario Rigoni, Aldo Rigoni, Sandro Brazzale, Marco Stefani, Ennio Tessari. Esterni: geom. Guglielmi, Signora Rigoni, Forte, Paganin. Cavità raggiunta alle ore 7,45: si è provveduto alla sistemazione della carrucola per le corde di sicurezza, tramite ponteggi di circostanza.

Apertura voragine : asse principale 18° N-E m. 6 - " trasversale " 2,40.

Ore 8,05 discende il primo uomo (Ing. Rigoni) fino alla base del I° pozzo profondo m. 50.

Immediatamente si è provveduto a far discendere nel fondo il materiale di osservazione e il telefono per il collegamento esterno.
Poi (ore 9,37) scende il II° uomo (Mario Rigoni). Temperatura esterna +8.

Le osservazioni dal I° pozzo sono state le seguenti:
immediatamente sotto l'imboccatura, la voragine si amplifica dal lato NN-E; dal lato Est scende con pendenza di circa 85° per 25 m. circa, si amplifica in strapiombo (idem per il lato SS-E); dal lato Ovest si amplifica con inclinazione a strapiombo di 5°. A 25 m. di profondità la voragine ha la seguente dimensione:
Asse principale 18° N-E m. 12 - " trasversale " 5.

Lungo le pareti di questo primo tratto si notano colture di muschio comune di grotta e accenni di concrezioni stalattitiche, specie quest'ultime dal lato NN-E la roccia si presenta in strati generalmente misti inclinati leggermente in direzione Est, dello spessore di m. 0,40-0,80.
A 40 metri le dimensioni sono le seguenti:
asse principale m. 15 - asse trasversale m. 6 - temperatura interna +6.

Nel tratto da 25 a 40 metri finisce la coltura di muschio del tipo ecc. e le rocce risultano macchiate di scuro dovuto a colture muschiose. Per le rocce idem come nel I° tratto.

A 40 metri, la parete SSE si inclina di 70° formando una cengia scivolosa che si avvicina alla parete contrapposta fino alla distanza di circa m. 2,50. La parete si raddrizza a 85° fino a raggiungere il fondo del I° pozzo a quota -50. Il fondo del pozzo (-50) è costituito da una fessura di forma molto allungata (asse principale direzione W-E m. 25), larghezza massima m. 2. Nel lato W la fessura si restringe a m. 0,80, formando una nicchia che presenta sul fondo un foro appena praticabile. Il sondaggio ha assodato che esso scende per almeno 15 m. Per mancanza di mezzi la sua esplorazione è stata rinviata alla prossima spedizione. Il pavimento della nicchia sale verso l'alto in direzione W con inclinazione 40° e le pareti si avvicinano fino a rendere la nicchia impraticabile. Il tetto ha la stessa direzione e la stessa inclinazione. In questa nicchia è stato sistemato l'impianto telefonico. Da questa nicchia, la fessura si va allargando, come si è detto, fino a m. 2 circa, per poi restringersi nuovamente in una nicchia sul lato Est. La parete intermedia è costituita da un piano inclinato, ricoperto di materiale detritico, che immette in una voragine imbutiforme, addossata alla parete N-W-E. La dimensione di questa voragine è di circa 2,50x2 m. e i cui Bordi sono a quota -55.

Al fine di accertare la profondità di questo II° pozzo, data la mancanza di attrezzatura, si è staccata la sezione terminale della scala al fondo del I° pozzo. Questa sezione è stata calata nel pozzo assieme a una seconda corda di sicurezza tenuta a mano dai componenti la pattuglia di punta. La scala non ha raggiunto il fondo della voragine e pertanto si è provveduto a sondare, anche con mezzi illuminanti, la cavità sottostante all'ultima possibilità della scala. La sonda ha toccato fondo dopo 25 m., su una frammentabile cengia; non è pertanto da escludere che la voragine stessa possa continuare. In definitiva la profondità sicuramente accertata di tutta la voragine è di almeno m. 80.
Oltre i 50 m. la visibilità è stata pressoché nulla. Sul fondo del I° pozzo, a -55 circa, quasi all'imbocco della II° voragine, è stato trovato un insetto vivente della lunghezza di circa 20 mm., presumibilmente cieco, in quanto non reagiva assolutamente alla luce dei mezzi illuminanti. Presumibilmente appartiene alla classe dei Ouvalites.

L'ultimo uomo è uscito alle ore 15,30. Ore 16 rientro in sede.