Memoria presentata al Congresso Speleologico Nazionale di Asiago 16 - 17 ottobre 1948

Lessico convenzionale speleologico (Limitato al carsismo di profondità)

Giovanni Presa (Gruppo Grotte Milano - Società Speleologica Italiana)

A cura della Presidenza del VII Congresso Nazionale di Speleologia, è stato diffuso, qualche settimana prima dell'apertura del. Congresso, un Elenco della terminologia generica italiana.

Tale elenco dovrebbe costituire, per esplicita dichiarazione, la indispensabile premessa alla Raccolta della terminologia dialettale speleologica delle varie regioni italiane. Ad ogni termine generico italiano, cioè, i Gruppi Grotte o i singoli speleologhi interessati al problema, dovrebbero apporre il corrispondente termine dialettale usato nelle zone in cui operano.

La esigenza di una specifica terminologia speleologica è coeva, si può dire, al nascere della speleologia stessa come ricerca sistematica e scientifica. Né mancano, in Italia e ai- l'estero, esempi di opere e di tentativi, in tal senso, di lessici speleologici rimasti allo stato di tentativo o di proposta, soprattutto perché non hanno potuto attingere al generale consenso degli speleologhi, o perché impostati su criteri non esclusivamente pratici o su interessi eccentrici rispetta alle esigenze che postulano la creazione di una terminologia speleologica.

Al Congresso Nazionale di Chieti del 1949 io stesso ebbi occasione di presentare una comunicazione, dal titolo: « Vocabolario Speleologico », comunicazione rimasta inedita come tutte le comunicazioni presentate al Congresso di Chieti.

Con questo suo Elenco della terminologia generica italiana, è da ritenersi che la Presidenza del Congresso abbia voluto avviare a definizione il problema, e proporre agli interessati una sua soluzione, non perentoria, ma quale base di discussioni per questo Congresso che dovrebbe consegnare, tra l'altro, alla speleologia italiana, il suo codice speleologico.

In merito all'elenco citato, ritengo di dover fare due osservazioni fondamentali.

Anzitutto il lessico speleologico dì cui sentiamo l'esigenza, non può essere che convenzionale. A ciascun, termine speleologico cioè, deve essere assegnata una accezione convenzionale, che può collimare, o no, con l'accezione corrente, registrata dai dizionari della lingua o da altri lessici speciali.

Ciò è indispensabile, tenuto conto dello scopo del lessico, perché ciascun termine richiami alla mente un oggetto speleologico ed uno solo. In conseguenza di ciò, i sinonimi, e anche ì doppioni, vanno decisamente eliminati perché contraddicono alla programmatica univocità dei termini scelti.

Inoltre (e qui richiamo anche concetti e parole ciel lessicologo Migliorini), il concetto informatore che ci deve guidare nella compilazione del lessico convenzionale speleologico, è diverso ed anche contrastante rispetto a quello che presiede normalmente alla compilazione di un vocabolario di lingua: mentre in quest'ultimo ci si deve accontentare che il lessicografo indichi la zona di confine di una parola con una certa approssimazione .(poiché quasi sempre si tratta non di una linea di confine, ma di una zona), nel nostro caso invece si rendono necessarie definizioni che non solo colgano il nucleo della nozione espressa dal vocabolo, ma che ne segnino esattamente i confini, in modo che il confine di ogni parola scelta ed accentata, sia dato da una linea ben marcata.

Ma oltre che ad una netta demarcazione morfologica, noi dobbiamo giungere anche ad una demarcazione metrica. E' necessario cioè stabilire entro quali limiti di sviluppo spaziale ogni oggetto speleologico ha diritto ad un termine distintivo convenzionale, e a quello soltanto. Questa demarcazione, come tutte le demarcazioni, può dar luogo a contestazioni sui limiti della demarcazione stessa; ma ci può soccorrere, per la scelti dei limiti metrici, l'esame statistico delle cavità italiane e delle loro caratteristiche metriche. Sicché, finalmente, la demarcazione metrica, in unione a quella morfologica, può, darci la possibilità di ricostruire mentalmente, con la maggiore approssimazione possibile, un qualsiasi edificio ipogeo, nelle sue caratteristiche morfologiche e metriche.

Propongo quindi che l'Elenco della terminologia generica italiana sia considerato esempio di semplicità, di praticità e di concisione per la compilazione di quell'imminente lessico convenzionale speleologico al quale contribuiranno, con le loro proposte di modifiche e di aggiunte, tutti coloro che sono in qualche modo interessati all'improrogabile problema della terminologia speleologica italiana.