Quale futuro per la speleologia in Altopiano?

Loch '88 - '89 - Bollettino Interno

Le ricerche degli ultimi anni hanno portato a risultati a dir poco sorprendenti. Basti pensare che in un massiccio calcareo come l'altopiano che ha una sup. di circa 600 Kmq., verso la fine degli anni 70 si conoscevano già quasi un migliaio di grotte la più profonda delle quali era allora la "Spaluga di Lusiana" con i suoi -270m.

Ora, in poco più di un decennio la situazione è completamente mutata e le conoscenze del carsismo profondo seppur siano ancora frammentarie hanno subito un deciso balzo in avanti.

Già nel 1977 viene esplorato dal GG Schio l'Abisso di Malga Fossetta fino a -445m., prima grande grotta dell'altopiano. Lo stesso GG Schio nel 1984 esplora l'Abisso del Nido (-466m.).

Il 1987 vede le esplorazioni dell'Abisso del Corno (GS Malo), del Complesso Abri Sassi e dell'Obelix (GSS), grotte non ancora completamente esplorate.

Il 1989 vede l'exploit del GG Schio che forzato il fondo di Malga Fossetta raggiunge la notevole profondità di -915m. Le esplorazioni vengono momentaneamente interrotte dall'arrivo della neve ma la grotta continua. La non impossibile congiunzione di questa cavità con la vicina grotta della Bigonda (alcuni rami di questa grotta distano dal fondo dell'Abisso un Km. in linea d'aria per circa un centinaio di metri di dislivello), porterebbe l'eventuale sistema ai primi posti tra gli abissi più profondi del mondo e di conseguenza la traversata da ingresso ad ingresso diverrebbe la più lunga esistente.

Altre due importanti disostruzioni in grotte già note hanno caratterizzato la fine del 1989 e precisamente al 59 V VI Giacominarloch ad opera del GS Malo e al 655 V VI Abisso est da parte del GS Settecomuni portate rispettivamente da -140 a -500 circa e da -94 a -344.

Bisogna ricordare che le esplorazioni del grande sistema carsico dell'altopiano non avvengono soltanto dall'alto verso il basso ma soprattutto in questi ultimi due anni hanno avuto un sussulto le esplorazioni speleosubacque. Le sorgenti dell'Oliero, due grandi valchiusane che raccolgono gran parte delle acque percolanti dal sovrastante massiccio sono state esplorate dagli speleosub svizzeri del Groupe Lemanique de Plongèe Souterraine di Losanna (in stretta collaborazione con i triestini e con l'aiuto logistico del CC Giara Modon di Valstagna), per oltre due Km. di lunghezza (record del mondo). Il sifone, che raggiunge in qualche punto la profondità di 60 m., nella parte terminale esplorata nel Dicembre '89 arriva a soli -4m., il che lascia intravedere concrete speranze di riemersione all'interno del massiccio.

C'è da chiedersi, se le esplorazioni proseguiranno a questi ritmi, a quali risultati arriveranno alla fine del prossimo decennio.

D'altra parte, il rilievo geofisico compiuto ormai molti anni orsono, ha messo in evidenza la presenza di notevoli deficit gravimetrici il che ci fa presupporre che i grandi mondi vuoti che stanno sotto di noi, per il momento sono solo stati sfiorati.

Bisognerà quindi continuare a lavorare e i risulti eclatanti arriveranno.

P. Rigoni