Due parole sul gruppo

Due parole sul gruppo

Loch '90 - '91 - Speleologia in Altopiano

In questi ultimi tempi, molte cose sono cambiate all'interno del gruppo. A parte l'arrivo dei post-corsisti che fanno già un sacco di casino, si respira nel gruppo una certa euforia, una nuova frenesia di intenti che ha radicalmente mutato le nostre abitudini di semi-sedentari scuotendo un po' la nostra indolenza.

Affinché ciò accadesse, ha senza dubbio giocato un ruolo non trascurabile il passaggio della presidenza nelle mani di Giliano Carli Paris. Il Gil, era stato a suo tempo, forse il più acceso e determinato tra i fondatori del gruppo. Poi, all'inizio degli anni ottanta varie vicissitudini lo allontanarono momentaneamente dall'attività del GSS, al quale restò comunque sempre legato in vari modi anche se in maniera saltuaria.

Ora dopo molti anni di quasi assenza, risolti finalmente e felicemente i problemi di lavoro (il nostro è titolare di un'avviata ditta che produce contenitori in legno) è tornato tra noi con tante idee e tanta voglia di fare.

Dovete sapere che fino all'anno scorso il GSS aveva un presidente in carica da una decina d'anni il quale puntualmente ad ogni assemblea di fine anno, dava le sue dimissioni. Queste non sono in realtà mai state accettate per una evidente mancanza di sostituti. Ora, dopo tanti anni non ci pareva vero che qualcuno potesse proporre la sua candidatura guardandoci bene dal respingerla, liberando così Mirco, il presidente uscente, da un'incombenza che ultimamente male sopportava. Ed ecco così che a sedersi sul trono del GSS arriva il Gil.

A dir il vero, la figura del presidente, da noi non ha mai significato un gran ché, come del resto non significavano quasi niente anche tutte le altre cariche esistenti al nostro interno, in quanto, decisioni, incombenze, oneri nonché eventuali onori (rari) venivano sin qui assunti in maniera collegiale da tutti i (pochi) soci attivi in un contesto di tranquilla anarco-democrazia: chi poteva fare faceva quel che bene o male si deve fare in ogni gruppo (lettere, proiezioni, attività di divulgazione, magazzino, ecc.), chi poteva andare in grotta, andava, il tutto in perfetto accordo, senza frenesie ed isterismi.

Questo tipo di struttura, o se vogliamo di non struttura organizzativa, sebbene fosse un po' approssimativa e fatta in casa, permetteva comunque al gruppo un'esistenza decorosa ma lasciava comunque chiuse molte possibilità di sviluppo. Poteva cioè funzionare per un gruppo molto ristretto qual'era in effetti il nostro, nel quale le uscite venivano per lo più organizzate con un giro di telefonate fatte la domenica mattina.

La gente che andava in grotta era talmente poca che ad esempio, la figura del magazziniere non aveva ragione di essere in quanto tutti conoscevano perfettamente la situazione magazzino e lo stato di usura dei materiali, essendo molto limitato il numero di coloro che ne usufruivano abitualmente. Ora, con la crescita in termini numerici dei soci, si rendeva necessario portare qualche modifica al sistema organizzativo interno essendo allo stato delle cose, rivelatosi inadeguato il modello precedente.

E l'avvento del neo presidente, uomo dal grande attivismo e dalle molte idee, cadde proprio a fagiolo. Sue infatti, sono state le iniziative che hanno sconvolto la vita di molti di noi. Innanzi tutto ha preso saldamente in mano la biblioteca del gruppo, da sempre un gran casino, riordinando e catalogando le oltre seicento pubblicazioni, tra manuali, libri, atti, bollettini, dispense, ecc.

Ha poi provveduto personalmente al tesseramento di oltre ottanta nuovi soci sostenitori (con conseguente corposo aumento delle entrate derivanti dalle quote associative), ha fatto sì che venissero stampatele nuove tessere soci, ha fatto il diavolo a quattro affinché divenisse operativo un direttivo composto da cinque persone, con vari incarichi, che si riunisce almeno una volta al mese e che pianifica tutta l'attività, ha provveduto alla regolarizzazione presso il tribunale del nostro bollettino.

Poi, essendo nel corso del 1990 balzati alla ribalta delle cronache locali e non, alcuni clamorosi e sconcertanti casi di inquinamento ipogeo, al nostro capo è venuta l'idea di costituire un catasto delle cavità inquinate dell'altopiano. L'idea è piaciuta a tutti per cui sono state studiate e stampate delle apposite schede e attualmente alcune di esse sono già state compilate e costituiscono la prima parte di quello che speriamo possa presto diventare uno strumento molto efficace per poter valutare lo stato di degrado delle nostre grotte. Queste, sono soltanto alcune delle iniziative che il caro Gil è riuscito a portare avanti. Altre, non meno importanti, e che vi sveleremo in futuro, sono in via di realizzazione e chissà quante altre stanno frullando nella sua testa.

Ben vengano, dunque, e noi tutti faremo come sempre quanto sarà nelle nostre forze per dare una mano.

P. Rigoni

Direttore responsabile: Carli Ardelio Paris

Comitato di redazione: Corradin Corrado, Carli Giliano, Rigoni Pierantonio, Ronzani Sandro

Foto: Brazzale Sandro, Silvagni Giacomo