3.4. L'Altopiano dei 7 Comuni ed il suo attuale stato di salute

Su una superficie al di sopra dei 500 m slm insistono circa 21.000 abitanti residenti ai quali si aggiungono durante i periodo di ferie almeno 60.000 villeggianti, e tutti gli escursionisti del week-end e le infrastrutture sono quasi dei tutto insufficienti. Non esiste un sistema fognario e di acque reflue con depuratori funzionali salvo alcuni casi. Asiago, il paese con maggior numero di abitanti e turisti, scarica tutte le acque reflue nel torrente Ghelpach che termina direttamente su un laghetto a fondo perduto.

Gli allevamenti, pur con incidenza minore rispetto per esempio ai Monti Lessini, non presentano nella maggior parte dei casi un sistema di contenimento e depurazione dei liquami.

Aggrava la situazione il fatto che parte dell'acqua delle sorgenti dell'Oliero viene pompata in Altopiano creando così un sistema di riciclo che si arricchisce in sostanze inquinanti ogni volta che il ciclo si ripete.

Numerose sono le discariche abusive in inghiottitoi e grotte.

La stessa discarica in Val di Nos, che poggia su un deposito morenico, non può essere considerata isolata per le caratteristiche descritte in precedenza del substrato morenico. Inoltre i percolati, quasi mai rilevati, permangono per lungo tempo nell'area e i momenti di piogge abbondanti e scioglimento delle nevi la tracimazione verso aree altamente permeabili è abbondante. Ciò determina ondate di inquinamento batterico "alle stelle" nelle sorgenti di fondovalle. Le amministrazioni preposte dovrebbero quindi preoccuparsi di bonificare questa discarica prima di creare altre possibili fonti.

Si vuole inoltre ricordare il caso della grotta Enne 1 situata tra Foza ed Enego. In questa cavità sono stati scaricati abusivamente quintali di rifiuti speciali ospedalieri.

Nonostante le pressioni fatte agli organi competenti la maggior parte dei rifiuti non è stata recuperata ed anzi è stata sigillata la cavità con un tappo di cemento. Questa è una cavità con abbondante scorrimento d'acqua e le analisi fatte sulle piccole sorgenti della zona al momento della scoperta (circa due anni fa), e mai più ripetute, hanno messo in evidenza un inquinamento batterico elevatissimo. Ben si adatta a questa situazione la frase già in precedenza citata di Chiesi; si spera forse che una volta messo il tappo in cemento di quei rifiuti non ce ne dovremo più occupare? La quasi totale scomparsa della popolazione di Niphargus (piccoli crostacei di grotta acquatici, filtratori, ottimi bioindicatori ambientali e importante elemento nella depurazione delle acque) presente nelle acque della piccola sorgente Fontanazzi di Valgadena e forse solo la punta dell'iceberg; chi è in grado di calcolare quanto tempo sarà necessario perché tutti i sacchetti in plastica si aprano cedendo alle acque il loro contenuto? e quale sarà il tempo di recupero dell'acquifero? l'ecosistema delle cavità e delle sorgenti tornerà mai lo stesso o sarà irrimediabilmente danneggiato? Non si tratta né di fatalismo né dì eccessiva tragicità, ma semplicemente della presa di coscienza di un ulteriore fonte di inquinamento che già grava sulla risorsa acqua.

La carta dell'impatto sull'Altopiano per l'arca di Asiago) può poi in modo riassuntivo dare un quadro di insieme delle condizioni attuali del sistema.