Grotta della Tempesta

Grotta della Tempesta

Loch '87 - Bollettino Interno

2895 VVI VALDASTICO-VAL D'ASSA

  • Unità Morfocarsica VSC 3
  • Sviluppo m.209
  • Dislivello m.+2 -11
  • Quota ingresso 475 m. s.l.m.
  • Longitudine 9° 04' 03" W
  • Latitudine 45° 50' 57" N

La grotta si trova lungo la strada provinciale che da Rotzo scende a Pedescala ad una quota di 475 m. s.l.m. tra il 14° e il 15° tornante.

L'ingresso, alto non più di mezzo metro è posto ad una decina di metri a valle del piano stradale e pertanto facilmente raggiungibile.

Si tratta di un'emittente fossile che presenta quale caratteristica principale un andamento prevalentemente orizzontale. Morfologicamente è formata da condotte sempre piuttosto basse che in vari punti diventano veri e propri laminatoi. Oltre l'ingresso i primi trenta metri sono costituiti da una condotta a sezione sub-circolare di dimensioni molto ridotte (50 - 60 cm.) e in leggera discesa; si incontrano poi un paio di salette anche queste piccole in cui si può stare in piedi a malapena, le cui pareti ospitano' abitualmente una colonia di delicopoda. Il primo vano in cui ci si può fermare a riprendere un po' il fiato è la saletta del Bivio posta a circa 50 m. dall'ingresso. In questo punto vi sono numerose scritte che stanno a testimoniare la presenza nella grotta di alcuni partigiani nel periodo precedente la fine della seconda guerra mondiale. Da qui, scendendo sul lato sinistro, si imbocca un laminatoio, talmente esiguo che per alcuni metri non è possibile strisciare con il capo eretto ma bisogna tenerlo piegato da una parte.

Un po' più avanti il cunicolo diventa più alto fino a raggiungere in qualche punto il metro di altezza. Qui inizialmente fu forzata una strettoia che ci permise di avanzare per altri 10 metri, ma poi la volta si abbassa e la galleria chiude, ostruita da riempimenti alluvionali (sabbia e detriti sottili). Tornando alla sala del bivio e proseguendo sulla destra la condotta si sviluppa con continui cambi di direzione e di dislivello mantenendo peraltro dimensioni più accettabili rispetto ai tratti percorsi in precedenza. Superata una nuova saletta (punto L) si raggiunge la sala Dal Pozzo, l'ambiente più grande di tutta la grotta. Anche qui sono numerose le scritte lasciate durante la guerra partigiana ed una di queste ci ha fornito lo spunto per dare il nome alla grotta: sulla parete Ovest si possono infatti leggere ancora molto chiaramente le seguenti parole scritte a matita: "Dal Pozzo II°, costretto dalla barbarie fascista, Tempesta". Tempesta era naturalmente nome di battaglia di questo "Dal Pozzo" uno dei tanti combattenti per la libertà dei nostri monti che spesso per fuggire ai rastrellamenti si nascondevano in cavità naturali. Bisogna pensare che la sala Dal Pozzo è posta a un centinaio di metri dall'ingresso e per raggiungerla si devono passare alcuni punti piuttosto impegnativi tra cui un punto basso che in caso di notevoli precipitazioni si allaga. Proseguendo oltre si incontrano ancora vari saliscendi tra cui un nuovo laminatoio poco oltre il quale la condotta scende per una ventina di metri fino al sifone che per il momento costituisce il fondo della grotta. Mentre in due tre punti intermedi della grotta si formano in caso di precipitazioni consistenti dei sifoni temporanei che si esauriscono poi in breve tempo, il sifone terminale mantiene un livello costante per tutto l'arco dell'anno. Nel corso dell'estate 1985 sono stati effettuati vari tentativi di svuotamento a mezzo di una pompa esterna e con un tubo di gomma immerso nel sifone tentando l'innesco dall'esterno: purtroppo l'andamento a saliscendi della grotta e il dislivello esistente tra il sifone e l'ingresso, la operazione tentata a più riprese non è riuscita. Un ultimo tentativo è stato fatto trasportando in prossimità del sifone una piscina gonfiabile per bambini della capienza di 1 mc. e travasandovi in questa l'acqua del sifone, ma anche questo tentativo è andato a vuoto. Tale operazione ha comunque permesso di determinare la superficie del sifone esistente oltre il diaframma di roccia e questo grazie al rapporto tra il calo di livello del sifone e la quantità d'acqua raccolta nella piscina. Secondo i nostri calcoli il sifone non dovrebbe essere più lungo di 4 - 5 metri. L'unico ostacolo, comunque superabile, dovrebbe essere costituito dalle dimensioni in quanto l'altezza del sifone nel punto più basso risulta essere di 30-40 cm.

Note
Nonostante la lunghezza abbastanza ridotta del percorso (circa 170 m.), per raggiungere il sifone sono necessari ad uno speleologo allenato e che conosca i passaggi una ventina di minuti. La lentezza della progressione dipende dall'esiguità di alcuni tratti e risulta addirittura problematica se si trasportano sacchi di materiale o se si stanno stendendo tubi per l'acqua: basti pensare che l'altezza della cavità non raggiunge nella maggior parte del percorso il mezzo metro.