Gli speleo del G.S.S.

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Abrissassi
Il sogno continua

Attività svolta Venerdì, 17 Agosto 2018

Partecipanti: Elena, Jack
Altri partecipanti: Nino, Loris, Giacomino, Thierry, Nicolas, Delphine

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“Fidati, questo masso è ben incastrato, dove vuoi che vada?! Piantiamo 2 chiodi qui, ti cali lungo il sasso e da lì valuti il da farsi...” Ci penso un attimo...rifletto...ma si, mi fido! Non potrei fare altrimenti e convinta dalle parole sicure di Jack, dopo un attacco doppio in parete, metto i piedi su quel massone e comincio con circospezione a scendere. Sulla parete destra c’è parecchio fango e gli stivali faticano a fare presa, ma evito di spostarmi verso sinistra dove uno scivolo di frana incombe sulla verticale. Mi abbasso di qualche metro, 3 o forse 4, poi la corda inizia a sfregare, quindi faccio il primo frazionamento proprio sul fianco del masso inclinato. Riprendo a scendere, ormai i miei piedi stanno arrivando nel vuoto e sulla destra sempre fango che riveste la parete e per proseguire ho bisogno di frazionare ancora...mi calo ancora un po’ e individuo un quadratino di roccia dove riesco a piantare 2 attacchi per scendere nel vuoto altri 7/8 metri e atterrare su una cengia ricoperta da grandi blocchi, dalla quale do il libera a Jack. Quasi non mi sembra vero...la frana che tanto temevamo è superata e finalmente stiamo scendendo nel nuovo pozzo! Jack mi raggiunge e insieme proviamo a illuminare la verticale...di fronte a noi la frattura sembra continuare all’infinito. Più sotto vediamo invece un’altra cengia con altri sassi accatastati e più giù forse il fondo... Facciamo un giro di perlustrazione alle nostre spalle per assicurarci di non tralasciare nulla di interessante, quindi mi riappendo in corda e proseguo con la discesa. Poco più sotto faccio un frazionamento, poi un altro ed eccomi atterrare sulla seconda cengia dove ancora una volta do il libera a Jack. Continuiamo a essere sbalorditi...più scendiamo e più tutto diventa grande...mi sposto di alcuni metri sul lato destro della cengia, verso il punto che mi sembra più adatto per proseguire con la discesa e scopro poco più sotto un laghetto pensile dal quale arriva l’acqua che poi scende lungo la parete del pozzo. Mi sposto ancora un po’ sulla destra e dopo un paio di frazionamenti finalmente piazzo l’ultimo attacco doppio con il quale arrivo sul tanto agognato fondo. Do nuovamente il libera a Jack che quando mi raggiunge sembra basito almeno quanto me. Ci muoviamo ancora tra massi enormi ma qui la situazione sembra molto più stabile e tranquilla. Individuiamo subito quello che sembra l’ingresso di una galleria dalla quale sentiamo provenire rumore d’acqua. Poche parole alla GoPro, ormai nostra fedele compagna di avventure, e ci lanciamo in diretta nell’esplorazione di questa forra che marmitta dopo marmitta si abbassa come a gradoni e l’acqua scorre limpida attraverso di esse, poi improvvisamente curva a sinistra e poi subito a destra e poi...e poi...perdindirindina!!!! L’acqua sparisce...nel vuoto!!!! Un altro enorme pozzo si apre davanti a noi!!!! Le parole si sprecano e l’unica cosa che ci viene da fare è ridere dalla gioia!!!! Cerchiamo subito un sasso e lo lanciamo nel vuoto, poi un altro e un altro ancora...difficile fare una stima...difficile credere a quanto vedono i nostri occhi....quando si dice che la realtà supera la fantasia! Con il pozzo di 40 metri appena sceso abbiamo già superato la soglia dei 500metri e ancora la grotta sembra non avere un fondo... ritorniamo alla base del pozzo, dove sulla destra arriva un enorme scivolo di frana che risaliamo. Appena al di là un’altra via, completamente rivestita di fango che ha assunto le più svariate forme di concrezioni creando un paesaggio unico e surreale mai visto prima. Anche qui, pochi metri più in basso scorre acqua tra magnifiche forme di erosione. La seguiamo a ritroso e la vediamo scendere da una serie di saltini che sembrano portare ad un altra galleria. Ritorniamo ancora una volta alla base del pozzo dove concludiamo le riprese e facciamo l’inventario del poco materiale avanzato che lasciamo lì, giusto qualche metro di corda e pochi attacchi. Iniziamo il rientro verso il campo, dove ci attende una deliziosa cena a base di tortellini, patate e uova lesse, pomodori, formaggio e una lattina di birra per festeggiare il nuovo successo. Quindi ci prepariamo per la nostra seconda notte al campo ( nonostante i materassini bucati) e la mattina immancabile colazione con the, biscotti e kraften. Alle 11.00 siamo pronti per ripartire verso l’esterno e alle 14.00 siamo puntuali all’appuntamento sopra il P70 con i nostri amici che ci sono venuti incontro. Quando siamo ancora alla base del pozzo delle voci ( Nino o forse Loris?) riecheggiano e noi siamo felicissimi di sentirle! La curiosità è tanta che non abbiamo tempo di risalire e già le domande incalzano. Ad attenderci troviamo un piccolo comitato di accoglienza: Nino, Loris, Giacomino e anche i nostri amici speleo francesi Thierry, Nikolas e Delphine! Dopo un breve riassunto lasciamo loro un po’ dei nostri sacchi e proseguiamo verso l’uscita per poi ritrovarci tutti a festeggiare al bar della Val Ceccona.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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