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alla ricerca del segugio
nasaloch

Attività svolta Domenica, 08 Dicembre 2019

Partecipanti: Elena, Giacomino, Mus, Nino
Altri partecipanti: Sandro rampazzo, luciano longhini

Un paio di giorni fa Loris è stato contattato da Sandro Rampazzo e Luciano Longhini, nostri concittadini, in quanto avevano smarrito il loro cane in zona Eckar-Nasa ed erano convinti che fosse finito dentro ad un buco. Nella giornata di ieri erano andati a dare un’occhiata al pozzo, profondo una decina di metri, dove i nostri amici cacciatori pensavano potesse essere caduto l’animale. Controllando sul catasto l’unica grotta conosciuta in zona risulta essere l’Ekarloch, catastato nel 91 dal Geo Cai Bassano e profonda 14 metri. Stamattina abbiamo appuntamento al bar del Turcio con Sandro e Luciano per andare a scendere la grotta. Siamo io, Loris, Giacomino e Elena e dopo un caffè, gentilmente offerto dai nostri ospiti, ci avviamo verso l’Eckar lungo la strada che sale verso l’Osservatorio Astrofisico. Giunti all’altezza della strada dei Mottelar, prendiamo a sinistra una strada forestale, aperta qualche anno fa, che costeggiando il fianco del monte torna verso sud. Dopo circa un Km Lasciamo le macchine e risaliamo il monte lungo quella che dovrebbe essere la Val Forbice per 3-400 metri e giungiamo così all’ingresso in questione. Capiamo subito che non si tratta dell’Ekarloch che dal rilievo ha un’apertura piuttosto piccola. Qui ci troviamo davanti ad un pozzo di circa7-8 metri di diametro, quindi piuttosto ampio che scende verticale per 10-15 metri. Strano che nessuno ci abbia mai segnalato una grotta così vistosa in una zona piuttosto vicina e frequentata. Loris arma la discesa e scende. Giunto sul fondo ci dice che alla base, sul lato ovest si apre una galleria militare. Scendiamo subito lungo il versante dove si aprono varie gallerie della prima guerra mondiale e troviamo quella giusta. Seguito da Luciano entro così nella grotta dalla via più facile, una bella galleria lunga una ventina di metri che sbuca alla base del pozzo. Purtroppo per i nostri accompagnatori del loro cane non c’è traccia anche perché avrebbe trovato da solo la via d’uscita da cui siamo appena entrati. Giacomino che vuol fare un po’ di corda, scende da sopra e riuniti sul fondo ci diamo da fare per cercare una prosecuzione. Sul lato opposto alla galleria ci infiliamo tra la frana e spostando un po’ di materiale troviamo un piccolo e basso meandro molto concrezionato da cui esce un po’ d’aria che però risulta occluso quasi completamente da depositi calcitici. Visto che questa è una grotta nuova quando torneremo per rilevarla proveremo a disostruire questa via anche se a prima vista il lavoro da fare sembra impegnativo. Usciamo e torniamo al Turcio per un aperitivo con i nostri due amici che sono un pò tristi per non aver trovato il loro cane a cui erano molto affezionati.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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