Meandro dei graffiti

Arrivo alle 9 a casa di Giacomo mentre il cielo sta scaricando sull'altopiano un vero diluvio. In attesa di valutare come si evolverà la situazione meteo andiamo direttamente al consueto appuntamento pre grotta al Lux dove veniamo raggiunti da Marco, Anita ed Elena. Vi rimaniamo per un'oretta finche` la pioggia va calando per poi tornare da Jek per preparare il materiale da grotta e avviarci verso la lacalita` Ambrosini, a Canove di sotto. Panino in zona Cattedra, dove veniamo raggiunti anche da Loris e Giacomino. Mentre girovaghiamo in ordine sparso per la decrepita ex azienda modello Giacomo riceve un paio di telefonate di lavoro (oggi é reperibile) per cui decide che non verrà con noi in grotta ma tornerà a casa a piedi. Lo salutiamo a malincuore e dopo esserci cambiati imbocchiamo il sentiero che porta verso valle in direzione S. Antelle. Loris e Giacomino sono andati avanti, noialtri quattro li seguiamo poco dopo. Al secondo bivio sbagliamo sentiero e prima di renderci conto dell'errore ci facciamo un bel po di strada extra. Torniamo sui nostri passi e in meno di mezzora siamo in zona graffiti dove troviamo Loris e Giacomino già pronti. Dal meandro, che si presenta come un'alta spaccatura un po sopra al sentiero, esce una forte corrente d'aria percepibile anche ad una decina di metri. Non senza qualche difficoltà risaliamo la ripida china che immette nella grotta. È come la ricordavo. Sulla sommità della salita di ingresso, una decina di metri all'interno,il meandro é alto 7 -8 metri e si biforca. In alto, una specie di camino già risalito anni fa porta all'esterno. Sul pavimento una fessura scende tra la frana ed era questo pozzetto il nostro obiettivo sulla carta. Ci rendiamo però conto che là non c'è aria e la nostra attenzione si sposta sui due rami della grotta che ci stanno di fronte. Mi infilo in quello di destra che percorro in opposizione per un breve tratto con 5-6 metri sopra la testa e quasi altrettanti sotto i piedi . Dopo una curva a sinistra va avanti per altri 6-7 e poi stringe inesorabilmente e aria niente. Ci portiamo sul ramo di sinistra che però è anche molto più stretto, largo una decina di centimetri. L'aria però é tutta qui e buttando qualche sasso verso la parte più lontana lo sentiamo cadere per parecchi metri. Iniziamo così una disostruzione che sappiamo sarà lunga e impegnativa ma a questo tipo di lavoro siamo più che abituati. Ci alterniamo nello scavo per ore, l'aria fredda ci sferza il viso e chi non scava si congela. Fuori piove molto e verso le14,30 Loris e Giacomino ci lasciano. Noi andiamo avanti fino alle 16 e poi ne abbiamo abbastanza. Siamo avanzati di circa 5 metri e siamo sull'orlo di quello che sembra un pozzetto. Raccogliamo tutto e per scendere mettiamo un fix per fare una doppia. Alla base della china, sul sentiero, un tetto di roccia ci offre un ottimo riparo dalla pioggia che scende a scrosci. Al primo accenno di schiarita ci mettiamo in marcia e raggiungiamo le auto sotto una pioggia sottile. Passiamo a prendere Giacomo a casa e andiamo al Lux dove lo mettiamo al corrente delle novità davanti ad uno spritz. Concludiamo poi questa bella giornata in grotta nella nostra magnifica sede mangiando formaggio di malga e soppressa innaffiati da una buona bottigia di prosecco. Stupenda la nostra speleologia.