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Riunioni
La Compagnia del xobia de sèra

Attività svolta Giovedì, 06 Giugno 2013

Partecipanti: Elena, Jack, Monica, Nino

LA_COMPAGNIA_DEL_XOBIA_DE_SERA

Stasera riunione al Museo dell'Acqua per vedere assieme il nuovo sito per il Museo che Mirko sta preparando.

Ma noi, che ormai siamo diventati "quelli della compagnia del giovedì sera", decidiamo di trovarci prima, come di consueto alle ore 19.00 alla Fina, per andare a vedere una delle tante grotte indicateci dal Sandro Ronzani e che sembra essere stata esplorata a suo tempo dal gruppo XXX OTTOBRE.

Siamo in 4: io, Nino, Monica e Jack. Ci organizziamo con una sola macchina (quella del Jack) e caricata la nostra roba, partiamo alla volta della Val dei Bonati, Monte Lempreche (Comune di Lusiana).

Tanto per non smentirsi, anche l'avvicinamento a questa grotta è praticamente pari a zero. Infatti una tortuosa strada bianca ci porta tra vari saliscendi proprio di fianco all'ingresso, dove parcheggiamo, sperando che il ciglio della strada non ceda…

L'imboccatura è bella ampia e proprio dal lato della strada si riesce ad entrare senza bisogno di corde. Perciò ci muniamo solo di caschetto e guanti (io e Nino indossiamo anche la tuta) e poi scendiamo per uno scivolo di terra facendo uno zig.zag tra sassi e  abeti rovesciati.

Monica e Giacomo, scesi per primi, individuano vari punti promettenti, di cui due particolarmente buoni. Su un fianco Monica trova subito l'ingresso di un bel pozzo con pareti lisce scavate dall'acqua e qualche masso incastrato a mezz'aria.

Guardando attentamente Nino nota sul pavimento un buco che potrebbe celare ben altri ambienti. Ci diamo al lancio del sasso cercando proprio di centrare quel punto, ma l'impresa è piuttosto ardua. Sentiamo però una corrente d'aria uscire e siamo tutti d'accordo che vale assolutamente la pena tornare con una corda e provare a scendere.

Ci spostiamo dalla parte opposta dove Giacomo ha scoperto un pertugio interessante che sembra dare in una saletta. Nino e io (ovvero i tuta-dotati) proviamo ad infilarci ma il passaggio è troppo stretto e intorno c'è troppo materiale instabile.

Allora proviamo a smuovere un po' di massi, ma le dimensioni non sono esattamente a "portata di mano", così ci accontentiamo di aprire uno spiraglio attraverso cui provare a lanciare altri sassi che però non ci dicono granché…

Diamo un' occhio tutt'attorno e il posto ci ispira davvero, e decidiamo subito di tornarci il prossimo giovedì.

Riguadagnamo la strada, ma prima di andare ci sparpagliamo nel bosco circostante sperando di trovare qualche altro buco "soffiante".

Ancora una volta è Monica che, percorrendo una vecchia trincea, scova l'ingresso di una galleria militare che andiamo a vedere. Al suo interno notiamo che gli scavi hanno intercettato alcuni vuoti naturali particolarmente concrezionati, come raramente ci capita di vedere nelle nostre grotte.

In uno di questi punti Giacomo percepisce una piccola corrente d'aria e comincia a scavare mentre io e Nino scattiamo qualche foto. Ben presto l'aria sembra essere stata solo un'ilusione, così abbandoniamo "i lavori", usciamo e ritorniamo alla macchina, rimettiamo i nostri abiti da "civili", facciamo un autoscatto di gruppo e siamo pronti per raggiungere gli altri a riunione.

Strada facendo facciamo un'altra sosta per verificare uno "sfondamento" che sembra un'inghiottitoio, ma l'ispezione di Jack e Nino dissolve subito qualsiasi possibile dubbio.

Arriviamo al Museo, dove troviamo Chiara, Corrado e Mirko che stanno consultando il sito. Già che siamo li ne approfittiamo per consultare il libro rosso del catasto e capire di quale possibile grotta si tratti. Nel frattempo ci raggiungono anche Marcone e Loris ai quali raccontiamo della nostra pseudo-esplorazione e dopo aver deciso il da farsi per domenica andiamo a concludere la serata al bar per riempire i nostri stomaci affamati e brindare con uno spritz.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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Commenti (1)

  • Nino

    Nino

    10 Giugno 2013 at 20:52 |
    me la sento che la va anca questa.

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