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Buso del Diavolo - (Polloloch) - Conco

Attività svolta Domenica, 24 Marzo 2013

Partecipanti: Davide, Elena, Jack, Nino

polloloch

Insisto a parlare del tempo, d'altronde e' l'argomento principale della maggior parte degli italiani e in piu' anche oggi sembra una di quelle giornate invernali che manco ti viene la voglia di guardare fuori dalla finestra tanto è brutta la situazione meteo.
Ieri sera eravamo tutti allo stadio del ghiaccio, Asiago in gara due per lo scudetto contro il Torrepellice e anche questa volta i nostri hanno rifilato un bel 6-1 ai poveri Piemontesi, potrebbe essere scudetto se continuano a giocare così.
Stamattina siamo solo io, Nino e Elena, tutti gli altri sono impegnati oppure sanno bene cosa c'e' sotto il Buso del Diavolo. Io la volta scorsa non c'ero ma Nino mi sembra entusiasta,(come sempre) l'altra settimana si sono fermati dietro una piccola strettoia facilmente disostruibile e sembra ci sia anche una discreta corrente d'aria.
Arriviamo sul posto con il mega furgone del pittore Nino e li troviamo ad aspettare anche Davide che miracolosamente e' libero dal lavoro. Piove a dirotto ma dentro al furgone si sta da Dio, consigliamo al capo di fornirlo pure di sedie e tavolino per aumentarne il confort, speriamo ci ascolti.
Solita colazione con panino imbottito di maionese e pancetta e via verso l'ingresso non prima di aver fatto una chiacchierata con il padrone del bosco, dove si trova l'ingresso del buco, che ci ha raccontato che una volta il capannone la vicino era un grande allevamento di polli e spesso, il vecchio padrone, scaricava nella grotta quelli morti. Di questa cosa Nino se ne accorse già 20 anni fa quando scendendo per la prima volta il pozzo iniziale, atterrò in cima ad una montagna di polli morti, in più in quella occasione si fece un taglio in un braccio e si procurò una brutta infezione. La settimana scorsa anche Elena atterrò dentro ad una poltiglia melmosa, come finire nelle sabbie mobili.
La grotta è già armata, basta legare la corda ad un albero per scendere in sicurezza fino al primo fix e poi giù senza problemi fino al fondo (8 metri). Scendo per ultimo e quando arrivo sono già tutto bagnato a causa della forte pioggia, mi infilo in una finestra a due metri dal pavimento melmoso che porta ad un cunicolo abbastanza comodo che poi scende con una pendenza di 45 gradi fino alla sommità di un pozzetto di quattro metri che è già stato visto la settimana scorsa. Nino e davide stanno già lavorando sopra al pozzetto per allargare un passaggio che si trova dall'altra parte del pozzetto, Elena e' seduta tranquilla all'inizio del cunicolo io decido di farle compagnia.
Nino e Davide dopo un po' sono già infangati da paura, il trapano hilti di un colore rosso fuoco, è diventato marrone io intanto continuo a canticchiare e sparare cazzate a tutto spiano per far passare il tempo. A farci compagnia anche un nauseabondo odore di cadavere, anche il cunicolo e il pozzetto più in basso sono stati invasi dai polli e non riusciamo neanche a capire bene come abbiano fatto ad arrivare fin la in fondo, forse una volta la grotta aveva un altro ingresso, oppure il pozzo iniziale era talmente pieno che per tracimazione ha invaso anche il ramo laterale. Per far capire ancora meglio la situazione, la pozza d'acqua che c'è alla base del pozzo di ingresso, fa le bolle, probabilmente la putrefazione è ancora in atto e il gas emesso potrebbero tranquillamente essere metano. Mistero!
Dopo un paio d'ore Nino dice che c'è solo un posto dove la grotta sembra continuare, Elena ci convince di farlo subito perché, giustamente, non ha più voglia di tornare in questo letamaio.
Ci convinciamo e poco dopo riusciamo a bypassare il pozzo ed entrare in un altro ramo di qualche metro. Anche qui polli, camino che sembra chiudere, fessura microscopica e poca aria.
Si torna a casa.
Risalendo, a metà pozzo scopro una finestra che da in un'altra stanza, mi infilo però lascio cadere di sotto troppi sassi per cui informo Nino della scoperta lasciando a lui, ultimo a risalire, il compito di dare un occhiata al nuovo ambiente. ( qualche cosa c'è ma niente di veramente interessante).
Nino risalendo disarma tutto, una volta in cima vede cadere il suo discensore giù nelle sabbie mobili per cui deve rifarsi un giro gratis fino al fondo del pozzetto, intanto io sono fuori vicino al furgone che approfitto della pioggia per togliere il fango dall'attrezzatura sfruttando un rigagnolo d'acqua che scende dalla strada.
Sono solo le 15.30 per cui decidiamo di andare in Valle Bianca dall'Arianna a mangiare un po' di affettati e a berci un bel bicchiere di vino.
Dalle finestre dell'agriturismo, riscaldato da una stufa a legna, ci gustiamo una meravigliosa nevicata, però a dire il vero di neve quest'anno non ne possiamo veramente più.


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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Commenti (2)

  • Filippo

    Filippo

    08 Aprile 2013 at 18:45 |
    Bellissimo il sito!!!!!!! Complimenti!
    Filippo (GGT)
    • Mirko Fossa

      Mirko Fossa

      08 Aprile 2013 at 18:54 |
      Grazie Filippo....e diventerà ancora meglio in futuro!

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