Prende vita il

Prende vita il "Museo dell'acqua"

Sabato, 29 Dicembre 2007 - L'Altopiano

Procede la ristrutturazione a fini museali della possessione comunale Kaberlaba. Si prevede di poter aprire almeno due sale per l'estate. Già attivo il percorso didattico che si snoda all'esterno

Avere un'idea, accarezzarla e cullarla a lungo, progettare la sua realizzazione, lavorare e cercare tutti i modi per tradurla in realtà: è nato così il museo dell'acqua di Asiago, dall'idea e dall'impegno dell'architetto asiaghese Chiara Stefani e degli amici del Gruppo Speleologico Sette Comuni.

Il museo avrà sede nella possessione comunale Kaberlaba. La ristrutturazione dell'edificio, finanziata con fondi europei Docup, su progetto e direzione lavori dell'architetto Massimo Muraro, è a buon punto (si è arrivati al tetto) e sarà ultimata entro l'estate. "Un'idea della quale siamo orgogliosi - dice Chiara Stefani - che nasce da un grande amore per la nostra terra e dalla profonda conoscenza del nostro territorio derivante dallo svolgimento delle varie attività del nostro gruppo che non si occupa solo di speleologia, ma ha avviato dal 1990 la catalogazione delle sorgenti dell'Altopiano e la realizzazione del relativo atlante".

Lì per lì vien da chiedersi cos'abbia mai da raccontare in tema d'acqua il nostro territorio, così notoriamente povero di questo prezioso bene. Chiara Stefani, nel raccontarlo, ti coinvolge con un sorprendente entusiasmo e ti apre un mondo inaspettatamente ricco e affascinante. "La nostra idea di museo - specifica - non va intesa come semplice susseguirsi di sale espositive statiche. Pensiamo ad un museo moderno che sia polo di attrazione e di aggregazione culturale per i visitatori (residenti, turisti, scolaresche), che vada oltre la dimensione fisica della sede e organizzi iniziative sul territorio capaci di far capire e far conoscere i molteplici aspetti del rapporto uomo-ambiente".

Un museo quindi con il compito di conservare e valorizzare i beni legati al rapporto uomo-acqua in riferimento alla morfologia del territorio, all'evolversi della storia, alla vita, al lavoro, al divertimento, alle vicende legate alla prima guerra mondiale (così importanti per l'Altopiano anche dal punto di vista dell'approvvigionamento idrico), finanche all'immaginario, e capace di diffondere una cultura dell'acqua come bene da tutelare.

Su questi filoni verranno realizzate le varie sezioni espositive per le quali già da tempo si sta raccogliendo e catalogando un significativo patrimonio fatto di oggetti, attrezzature, foto e materiale documentale.

Ad arricchire l'offerta museale c'è un percorso didattico esterno, della lunghezza di un chilometro e mezzo. una passeggiata che si snoda nelle immediate vicinanze della possessione Kaberlaba, un itinerario che lega tra loro le emergenze di carattere sia naturalistico che storico: l'antica cisterna in lastre di pietra, il pozzo di raccolta delle acque meteoriche, le pozze d'alpeggio, l'antica strada comunale denominata "Pria dell'acqua", la città di roccia creata dall'erosione idrica ed altri fenomeni carsici. Un percorso già utilizzato durante l'estate per visite guidate organizzate dal Gruppo Speleologico 7 Comuni e già a disposizione delle scolaresche, che sarà oggetto di sistemazione con il ripristino dei sentieri, il recupero delle emergenze presenti (cisterna e pozzo in particolare) e la collocazione di cartelli indicatori e di tabelle didattico informative.

Stefania Longhini