Protezione e valorizzazione dei sistemi carsici alpini

Marco Menichetti - Centro Nazionale di Speleologia "M. Cucco"

La legge quadro n. 394 del 6 dicembre 1991, prevede l'istituzione di nuovi parchi nazionali e di numerose aree naturali protette su tutto il territorio nazionale.

Alcune di queste zone, come ad esempio il Tarvisiano e le Alpi Marittime, presentano al loro interno territori carsici.

In precedenza ci sono state azioni di tutela su di una grotta da parte del Ministero dell'Ambiente, che con decreto 16 giugno 1987 n. 296, ha provveduto all'istituzione della riserva naturale speleologica "Bus della Genziana".

Su tutto il territorio nazionale esistono numerose altre situazioni carsiche analoghe che necessitano di una individuazione scientifica e naturalistica attraverso l'esplorazione, lo studio e la catalogazione delle emergenze principali, al fine di innescare meccanismi di tutela ambientale.

Le emergenze principali che da un punto di vista speleologico possono contribuire alla definizione di queste peculiarità scientifiche e naturalistiche del territorio e che possono essere inserite in azioni di tutela ed eventualmente di valorizzazione, sono le morfologie superficiali carsiche, le grotte con le loro forme minerali, le specie endemiche della flora e della fauna e soprattutto le acque carsiche.

Uno degli obiettivi prioritari nell'azione di tutela, riguarda la perimetrazione della emergenza naturalistica. Tutte le aree carsiche della catena alpina costituiscono la zona di assorbimento di importanti sistemi idrogeologici che alimentano le sorgenti di fondovalle.

In questo senso sono significative e prioritarie le indagini speleologiche volte a definire il bacino idrogeologico all'interno del quale ricade la cavità sotterranea, nonché la sua area superficiale di influenza.