Spluga della Preta: un esempio di carso profondo alpino

Marco Menichetti - Speleo Club CAI Gubbio - Collaboratore Operazione Corno d'Aquilio

La Spluga della Preta nei Monti Lessini costituisce uno dei migliori esempi di carsismo sotterraneo della catena alpina.

La cavità a sviluppo verticale, attraversa la successione stratigrafica dai Calcari Cretacei del Biancone fino alla Dolomia Principale del Trias sup. e si sviluppa nel fianco interno, poco inclinato di una anticlinale asimmetrica vergente a sud .

Questa struttura e interessata da piani di accavallamento sub-paralleli alla stratificazione. Un sistema di faglie coniugate trascorrenti a direzione NNE-SSW tagliano i fianchi della piega e sembrano controllare, unitamente a fratture orientate NW-SE, l'assorbimento delle acque superficiali e la morfologia della cavità sotterranea.

Paleomorfologie glaciali e periglaciali sono presenti nell'area settentrionale del Corno d'Aquilio. Esse indicano la possibile zona di alimentazione delle acque responsabili della maggiore azione speleogenetica che a dato luogo alla formazione della cavità per allargamento progressivo del sistema di fratture preesistenti .

Molti dei riempimenti argillosi e detritici rilevati all'interno della cavità a diversi livelli altimetrici indicano una provenienza esterna e una produzione in climi periglaciali.

La Spluga della Preta si sviluppa completamente tra i 700 e 1500 m di quota sulla sinistra orografica del Val Lagarina al di sopra del terrazzo di quota 500 m che interessa la vallata nell'area a sud di Ala. I volumi carsici maggiori lungo la sezione della cavità sono localizzati intorno a quota 1000 m.s.l.d.m. dove sembra essersi concentrata la maggiore attività speleogenetica. ssa era probabilmente connessa ad un paleolivello erosivo legato all'evoluzione morfologica esterna dell'area durante uno degli ultimi periodi glaciali.

L'attuale assetto idrogeologico e morfologico del Corno d'Aquilio non giustifica un'azione speleologicamente significativa tale da realizzare una cavità con dimensioni paragonabili alla Spluga della Preta . L'assetto idrostrutturale dell'area mostra infatti una zona con un assorbimento diffuso per fratturazione e la cavità carsica costituisce una delle tante vie di assorbimento veloce delle acque che vengono convogliate nelle sorgenti di fondovalle.

Il chimismo di queste acque prettamente carbonatiche subisce una normale evoluzione nel percorso tra la zona di trasferimento fino a quella di risorgenza.