Idrogeologia degli acquiferi carbonatici di alta quota: due sistemi a confronto

M. Civita, L. Manzone & B. Vigna - Dip. Georisorse e Territorio - Politecnico di Torino

Gli acquiferi carbonatici di alta quota possono presentare tra loro notevoli differenze di funzionamento, legate a diverse condizioni litostratigrafiche e/0 strutturali, a parità di modalità di funzionamento.

Per più di meta dell'anno, infatti, l'area di alimentazione e coperta dalla coltre nevosa, mentre le basse temperature ed il suolo gelato limitano pesantemente I'infiltrazione.

Nei mesi tardo-primaverili, lo scioglimento delle nevi che rappresenta la parte più cospicua della ricarica annua garantisce un apporto lento ma continuo nel tempo condizionando, a seconda del funzionamento del sistema, il regime delle portate sorgive.

Per illustrare le diverse modalità di circolazione negli acquiferi carbonatici di alta quota sono stati scelti due sistemi-campione ubicati nel Piemonte meridionale (Sistema delle Sorgenti Vene-Fuse e Sistema delle Sorgenti del Maira).

Tali sistemi costituiscono, infatti, due esempi molto significativi di una differente organizzazione della rete acquifera, nel primo essenzialmente condizionata dall'estremo sviluppo del carsismo profondo, nel secondo principalmente caratterizzata da una intensa fratturazione di gran lunga prevalente sulle fenomenologie carsiche.

Nel lavoro vengono, quindi, descritte e confrontate le diverse caratteristiche idrostratigrafiche e idrostrutturali dei due massicci-campione, con l'intento di evidenziare i differenti comportamenti idrodinamici e idrogeochimici rilevati alle sorgenti, in un contesto climatico comune, tipico di un carso alto-alpino.